Per Aristotele caratteristica della sostanza intesa come realtà concreta è il divenire che si manifesta non solo negli accidenti ma anche nella stessa sostanza. Il divenire o movimento per Aristotele è il passaggio da una condizione ad un'altra, la realtà sensibile è soggetta a un continuo divenire, tuttavia questo divenire esclude il passaggio dal nulla all'essere, ma va intesa come l'assunzione da parte di un sostrato indeterminato (la materia) di varie determinazioni. Aristotele distingue due tipi di materia: la materia prima o sostrato indeterminato e il corpo o concreto corporeo che è un composto (sinolo) di materia e froma. La determinazione della materia viene detta da Aristotele forma sostanziale (o forma prima) che non va confusa con gli accidenti o forme secondarie. La materia prima e la forma sostanziale sono i principi basilari della realtà corporea, da qui il nome di ilemorfismo con cui viene indicata la dottrina arisotelica della fisica. Il passaggio della materia alle varie forme è spiegabile con un terzo principio denominato stèresi o privazione, in base a questo principio la materia prima avente una forma, si trova in uno stato permanente di tensione che permette il passaggio ad un'altra forma di cui la sostanza ne è priva. Ad esempio se noi prendiamo in considerazione una statua fatta di marmo, il marmo (composto di materia e forma) e la materia da cui nasce una statua che assume una forma che in precedenza non aveva (in questo senso Aristotele parla di privazione). Il concreto della natura è quindi un composto (sinolo) di materia e di forma in continua trasformazione, trasformazione che avviene a causa della stèresi (o privazione). La teoria ilemorfica espressa da Aristotele non può essere intesa come una spiegazione scientifica della realtà corporea in senso moderno, ma come una teoria che sul piano strettamene filosofico si propone di superare le contraddizioni emerse nell'eleatismo e in particolare in Parmenide che sosteneva l'univocità dell'essere e del non-essere. A completamento della teoria della materia, della forma e della privazione Aristotele individua quattro cause che spiegano come avviene il divenire nella realtà concreta:
- la causa materiale (id ex quo);
- la causa formale (id quo);
- la causa efficiente id a quo);
- la causa finale (id cuius gratia o id propter quod).
Ritornando all'esempio della statua di marmo, la causa formale è la forma assunta dal marmo (che costituisce la causa materiale), la causa efficiente è lo scultore e la causa finale è lo scopo per cui lo scultore fa la statua.
Condividendoidee (Filosofia e Società)
Aristotele elabora la dottrina delle categorie partendo dalla distinzione di sostanza e accidente, abbiamo visto che la sostanza è ciò che è in sè e per sè, in altre parole sostanza è il conc...
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