Aristotele elencò dieci categorie sulle quali diede una dettagliata spiegazione nell'Oganon, una delle sue opere più importanti nelle quali si prefisse di fornire gli strumenti che rendono attuabili dei ragionamenti corretti. È importante precisare che la dottrina delle classificazioni generali elencate da Aristotele vale tanto per la logica che per la metafisica. Secondo i canoni che devono regolare la costruzione del discorso, Aristotele distingue:
- gli Omonimi ossia quegli oggetti che hanno in comune il nome ma non i discorsi definitori;
- i Sinonimi cioè quegli oggetti che hanno in comune il nome e i medesimi discorsi definitori;
- i Paronimi vale a dire quegli oggetti che traggono la loro definizione da un certo nome, costituendo in tal modo delle differenti flessioni.
Per quanto riguarda la definizione di paronimi in senso aristotelico va precisato che lo stesso Aristotele ne puntualizzò il significato spiegando che ad esempio il termine grammatico trae la sua designazione dalla grammatica, così come il coraggioso da coraggio. Esiste quindi una connessione strettissima e necessaria tra il termine principale e quelli derivati che non mutano la radice del vocabolo originante.