2.La lettura di molti libri e di volumi di ogni genere rivela incostanza e leggerezza. Dobbiamo contentarci di pochi autori, sicuri, e farne il nutrimento dell'animo nostro. La moltitudine dei libri distrae lo spirito, e non è in nessun luogo chi è da per tutto. 3. Non potendosi leggere tanti libri quanti se ne possono avere, basterà averne quanti se ne possono leggere. 4. 'Ma dici' 'io voglio sfogliare ora questo libro, ora quest'altro. È proprio di uno stomaco inapettente assaggiare molti cibi. i quali per la loro varietà e diversità inquinano, non alimentano. Si legganp sempre gli autori più stimati: e se qualche volta vuoi distrarti con altri, ritorna ai primi. Provvediamoci ogni giorno qualche sostegno contro la povertà, contro la morte e contro le altre calamità. E quando abbiamo scorso molti precetti, bisogna ritenerne uno solo da digerire in quel giorno. 5. Io faccio appunto così. Da tanti pensieri che leggo ne scelgo uno solo. Oggi è la massima di Epicuro - sono solito passare negli accampamenti nemici non disertore ma esploratore -: « È una cosa bella » egli dice « una lietà povertà ». Ma se è lieta, non è povertà. Povero non è chi ha poco: ma chi vuole di più.
L. ANNAEUS SENECA (Epist. II, 2-4)
La filosofia di Lucio Anneo Seneca tra etica, diritto e politica
L'originale filosofia di Lucio Anneo Seneca è inquadrabile, almeno inizialmente, nell'orizzonte dell'antica Stoa, lo stoicismo ellenistico. Da tale corrente filosofica tuttavia Seneca si allontana...