Le cose non potevano affatto essere prodotte da Dio in alcuna maniera e in alcun ordine diversi da quelli in cui sono state prodotte - Baruch Spinoza
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Ethica ordine geometrico demonstrata è l'opera principale di Baruch Spinoza, si compone di 5 libri (De Deo, De mente, De affectibus, De servitute humana, De libertate); l'opera venne composta presso l'Aia dove il filosofo si ritirò, venne pubblicata per la prima volta nel 1677, anno della sua morte.
Il proposito della riflessione filosofica di Spinoza è quello di trovare una soluzione al problema della vita, vale a dire di raggiungere la Libertà 1 questo obiettivo è anche il punto di partenza in quanto il suo proposito è quello di fornire un'etica nel senso di dare una dottrina della condotta umana che trovi la sua stessa giustificazione nei suoi fondamenti. Il proposito di Spinoza è quello di illustrare una metafisica e una gnoseologia incentrata su Dio e l'uomo; il mondo, la realtà esterna non viene esaminata separatamente in quanto la sua trattazione è inclusa in quella di Dio. In base all'ordine dell'opera Spinoza tratta i seguenti argomenti:
Dio
L'uomo nella sua struttura e natura – (La mente umana)
La vita affettiva dell'uomo – (Sentire e sapere)
La sua schiavitù di fronte alle passioni – (Sottrarsi al selvaggio)
La sua liberazione dalle passioni attraverso la condotta morale - (Vivere liberi).
Dio e il mondo: il primo libro ha come argomento Dio, in realtà insieme a Dio viene inclusa la trattazione del mondo, perchè questa scelta? Spinoza vuole dare una visione unitaria della realtà e per risolvere il probema dell'unità deve superare il dualismo cartesiano, ciò che Cartesio divide, Spinoza unisce: Dio e mondo fanno parte di un unico universo.
Dio come unità: Quando Spinoza parla di Dio, parla dell'universo, della natura, della realtà nella sua complessità; questa concezione totalizzante dell'universo nasce dall'esigenza di oltrepassare i rigidi dualismi presenti nelle riflessioni filosofiche precedenti. Spinoza afferma che “Qualsiasi cosa, che sia, è in Dio, e facendo astrazione da Dio niente può esistere né esser pensato" 2. Ogni cosa deve essere ricondotta all'unità, non devono esserci opposizioni e divisioni e per raggiungere questo obiettivo Spinoza elabora un rigoroso procedimento logico che segue, almeno sul piano formale, l'impianto della scienza matematica.
Sostanza: Cos'é la sostanza per Spinoza? Per definirla, egli parte dal concetto di sostanza di Cartesio il quale definiva la sostanza come “una cosa che esiste in modo da non aver bisogno di nessun'altra per esistere”. Cartesio quando afferma che la sostanza non ha bisogno di nessun'altra cosa per esistere può essere soggetta a due intepretazioni: la prima è che se la sostanza non ha bisogno di niente, esiste di per sé e non è quindi una proprietà, lasecondaè che la sostanza è assolutamente autonoma ed indipendente. In entrambi i casi rimane un equivoco di fondo in quanto se Cartesio sembra propendere per una definizione di sostanza come res in se et per se , dall'altro lato la stessa definizione sembra essere quella di una res a se. Ciò che Spinoza rigetta nella concezione cartesiana di sostanza è il fatto che per Cartesio la sostanza è res cogitans ma dall'altro lato vi oppone la res extensa, ossia fa rientrare in tutto ciò che non è res cogitans la realtà corporea che è dotata di estensione. Il dualismo cartesiano e l'ambiguità su evidenziata viene superata da Spinoza con questa definizione: “Per substantiam intelligo id, quod in se est, et per se concipitur: hoc est id, cuius conceptus non indiget conceptu alterius rei, a quo formari debeat”3.
Nella definizione data da Spinoza vanno tenuti in considerazione due elementi:
La sostanza è una realtà che può esistere ed essere pensata in modo assolto, non c'è quindi alcuna necessità, nessun obbligo, nessun condizionamento. La sostanza esiste in sé, non necessita di accidenti, è autonoma, non è soggetto di proprietà come la intendevano gli scolastici ma è causa sui.
La sostanza è un concetto che non ha bisogno di una altro concetto per essere definita. La sostanza è causa sui, che significa? Spinoza non intende dire che la sostanza è causa di se nel senso che produce se stessa, non si tratta quindi di una causa effettuale ma è causa sui nel senso che non ha bisogno di niente altro da sé per essere pensata.
Si potrebbe obiettare che già nella definizione di Cartesio vi era questa definizione e che quella di Spinoza non rappresenta una novità, tuttavia è bene tenere presente che Spinoza spinge sulla assolutezza della sostanza e sulla sua irriducibile autopensabilità. L'unicità della sostanza come pensiero autopensante è l'Assoluto, l'unico Tutto e Spinoza quando parla di sostanza come assoluto intende Dio e la Natura.
Per superare Cartesio non oppone alla sostanza autopensante il mondo nella sua estensione ritenendo che la res cogitans e la res extensa non sono due sostanze ma sono due attributi della stessa sostanza: i due attributi sono due aspetti del Tutto.
Dio e il mondo: la realtà esterna, ciò che noi comunichiamo mondo non è frutto della creazione intesa in senso biblico né può essere intesa come una emanazione ma è un modo di esprimersi, il rapporto esistente fra Dio e il mondo è necessario, Dio è la Natura dinanzi alle altre nature.
I modi: i molteplicità delle nature procede dalla Natura sono dei modi della sostanza divina, Dio è infinito e indeterminato, le nature che derivano da Dio sono invece determinate e limitate. Dio è il fondamento di ogni cosa, è il tutto e le nature sono dei modi, dei fenomeni in cui si manifesta. Dio in quanto fondo delle nature ha una funzione attiva, Natura naturans, mentre i modi hanno una funzione passiva, natura naturata. La molteplicità delle cose procede dalla Natura (Dio), si tratta di determinazioni-limitazioni della sostanza divina che si manifestano in modo concreto. Se Dio è indeterminato e illimitato e le cose sono invece determinate e limitate, il molteplice (il mondo) non può essere un complesso di realtà separate dalla Sostanza ma è la stessa Sostanza, è per così dire un momento esterno in cui si manifesta Dio.
La legge di necessità: le nature (i modi) sono legate alla Natura (Dio) da un rapporto obbligante: tutto nella natura avviene ferreamente, - dice Spinoza - senza contingenza e senza libertà e senza miracoli. Che significa questo? Spinoza intende dire che ciò che avviene nella natura non può non avvenire, i modi non sono quindi una possibilità ma una necessità accade in modo ineluttabile. Il molteplice accade nell'Uno è dell'Uno, l'Uno e il molteplice non stanno in opposizione ma sono un'unità che si dispiega secondo le leggi della geometra.
Spinoza afferma che "Dio è causa efficiente (cioè causa senza la cui attività è impossibile che una cosa sia) di tutte le cose che possono comprendersi od essere espresse da un intelletto infinito" (4).
Dio quindi agisce secondo la legge della sua natura senza costrizione esterna, non esiste perciò alcuna causa esterna che lo possa costringere ad agire, se si ammette invece che Dio nella sua infinita onnipotenza possa creare o non creare, se così fosse si ammetterebbe una natura limitata di Dio o per lo meno obbligata verso l'esterno. Dio ha creato le cose come sono e nella sua infinita perfezione ha osservato esclusivamente la sua natura perfetta. Pertanto pensare che se avesse Dio creato tutto ciò che è nel suo intelletto, non avrebbe potuto creare niente altro e che quindi sarebbe stato imperfetto.
Nella proposizione 33, Spinoza afferma: "Le cose non potevano affatto essere prodotte da Dio in alcuna maniera e in alcun ordine diversi da quelli in cui sono state prodotte". Tutte le cose sono derivate da Dio per necessità, significa che l'esistenza di una cosa è una conseguenza necessaria, niente potrebbe essere prodotto in maniera diversa da come è stato prodotto in quanto la natura di Dio è perfettissima, solo ammettere un'opzione significherebbe affermare che la volontà di Dio può essere diversa da quella che è. Spinoza procede con un'argomentazione logica (e teologica) inattaccabile: se è vero infatti che tutto dipende dalla volontà di Dio. è altrettanto vero che supporre che Dio potesse fare le cose in modo diverso significherebbe ammettere l'esistenza di una volontà di Dio diversa da quella che ha, il che significherebbe contraddire l'essenza stessa di Dio, essenza di Dio che corrisponde suo potere. Tutte le cose perciò sono in Dio e astraendo da Dio non potrebbero né esistere né essere pensate.
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- Per Libertà, Spinoza intende la Libertà della mente o Beatitudine – Vedi la parte 5 intitolata “Vivere liberi” in http://www.ousia.it/SitoOusia/SitoOusia/TestiDiFilosofia/TestiHTML/Spinoza/Etica/Etica.htm - Il testo è stato tratto dal sito http://www.foglio spinoziano.it, la traduzione dal latino in lingua italiana è ad opera di Renato Peri.
- Ibidem, prop.15.
- Per Sostanza intendo una realtà che sussiste per sé ("causa di sé": vedi sopra) e che può essere pensata assolutamente, cioè senza bisogno di derivarne il concetto da quello di un’altra realtà.
- Ibidem Conseguenza 1ª