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13 giugno 2018 3 13 /06 /giugno /2018 02:18
Spinoza: La vita affettiva dell'uomo

La Speranza infatti non è altro che una Letizia
instabile originata dall’immagine di una cosa futura (o anche passata) del cui esito dubitiamo. Il Timore, al contrario,
è una Tristezza, anch’essa instabile, originata dall’immagine di una cosa dall’esito dubbio - Baruch Spinoza -

Ethica ordine geometrico demonstrata

Per Spinoza l'uomo è una "mens" che svolge un'attività penetrativa di conoscenza della realtà, questa attività si esplica in un processo conoscitivo che comporta tre momenti: imaginatio, ratio, intellectus; oltre a questa attività conoscitiva, è presente una vita affettiva in cui l'uomo tende essenzialmente alla propria conservazione, dalla quale dipendono due passioni la tristezza e la gioia; la gioia ha a che fare con tutto ciò che favorisce la conservazione, mentre la tristezza con tutto ciò che crea danno e rappresenta un pericolo per la conservazione. La Passione indipendentemente che si manifesti come tristezza o come gioia dipende sempre da idee inadeguate vale a dire da quelle idee che la Mente patisce, al contrario le idee adeguate possono essere generate solo dall'Azione.

Ma cosa intende Spinoza per conservazione? La conservazione è una tendenza tipica      dell'uomo quando si riferisce alla Mente e al Corpo, tendenza che Spinoza denomina Appetito. La Mente  - spiega Spinoza - "può passare da un cambiamento ad un altro e può pertanto  e passare ora da una certa perfezione ad una perfezione maggiore, e ora da una certa perfezione a una perfezione minore: e proprio queste passioni, o mutazioni della Mente, ci spiegano i sentimenti della Letizia e della Tristezza" .

Tutti i sentimenti derivano da tre sentimenti primari: Letizia, Tristezza e Cupidità, questi tre sentimenti (e quelli che ne derivano) sono connaturati all'essere umano ma se egli invece di dominarli, ne diventa schiavo scivola in uno stato di schiavitù. La vita affettiva essendo dominata dalle passioni è quindi schiavitù dalla quale l'uomo può affrancarsi conseguendo la liberazione attraverso l'azione dell'intelligere. L'attività dell'intelligere è un'attività di liberazione che non significa semplicemente dominare le passioni ma comprenderne la natura e la funzione in quello che è un ordine naturale delle cose, ineluttabile e nei confronti del quale l'essere umano non si può opporre. Il processo di liberazione dalle passioni, analogamente a quanto accade per la vita conoscitiva, avviene in tre tappe:

  1. Passio: è in stretta relazione con l'imaginatio, è una condizione affettiva comune all'essere umano che si trova in uno stato di attesa in vista di una sua regolazione. In questo stadio l'uomo si trova in uno stato di schiavitù.
  2. Apatia: corrisponde alla fase conoscitiva della ratio  ed è l'opposto della passio; è la condizione di imperturbabilità del saggio che consapevole dell'ordine naturale delle cose, rimane imperturbabile davanti agli eventi e non prova alcun turbamento.
  3. Amor Dei intellectualis: è il momento apicale dello stato affettivo dell'uomo e nella vita conoscitiva corrisponde all'intellectus; se nella fase conoscitiva con l'intellectus l'uomo ha la conoscenza intuitiva della realtà nella sua unità assoluta in Dio, nella fase affettiva l'uomo partecipa all'unità in Dio, egli si lascia trasportare abbandonandosi all'amore di Dio, è lo stadio della virtù più elevata costituita da felicità e beatitudine. Nel secondo stadio abbiamo l'atteggiamento di imperturbabilità proprio dello stoico, nel terzo  momento lo slancio partecipativo del mistico.

 

 

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Published by Caiomario - in Filosofi: Spinoza

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