Nel settore delle discipline etnoantropologiche, con la denominazione di antropologia evoluzionistica detta anche dell'evoluzionismo antropologico ci si riferisce a quella corrente teorica, sviluppatasi alla fine dell'Ottocento, che si rifà al concetto di evoluzione di Charles Darwin, evoluzione che si presenta in modo graduale ed uniforme e che risponde ad alcune grandi leggi immutabili nel tempo.
Il presupposto che sta alla base della teoria evoluzionista è quello di vedere la storia umana come contrassegnata da fasi o stadi irreversibili che presentano ovunque la medesima concatenazione. Tuttavia per gli antropologi di questo approccio teorico l'evoluzione delle culture non procede ovunque nello stesso modo; a sostegno di questa tesi si faceva riferimento ai primitivi contemporanei che si troverebbero in una fase culturale del passato.
Gli studiosi dell'evoluzionismo antropologico parlavano a tal proposito di sopravvivenze (survivals) presenti nelle società primitive contemporanee, sopravvivenze che come una sorta di fossile culturale avrebbero permesso di comprendere il passato. Il concetto di sopravvivenze elaborato dall'antropologo britannico E.B. Taylor nell'opera Primitive Culture ha avuto molto successo tra gli antropologi ottocenteschi e si basa essenzialmente sull'idea che le origini dell'umanità siano da rinvenire in origini arcaiche di tipo magico-religioso e violento. Altro tratto caratteristico di questa concezione è il giudizio di valore dato alle sopravvivenze che secondo questi antropologi sono delle forme superstiziose tipiche dell'umanità che vive nel periodo primordiale. Proprio queste forme nascoste la cui origine violenta rimane nascosta e non è immediatamente rilevabile permetterebbe di spiegare molti fenomeni primo fra tutti quello religioso. Tylor sosteneva che tutte le religioni hanno attraversato una fase animistica che poi si sarebbe evoluta in forme più complesse. Ma come spiegare la genesi dell'animismo? Secondo Tylor l'idea animistica si forma nel pensiero individuale che riflette sulla morte, sul significato del mondo e dei sogni, si tratta di una riflessione non sofisticata ma è proprio da questo stadio originario che si sarebbero poi sviluppate le forme più complesse ed elaborate del pensiero religioso.
Tra gli esponenti dell'antropologia evoluzionista, oltre a Tylor vanno annoverati: Johann Jacob Bachofen noto soprattutto per essere stato l'autore di una importante opera sul matriarcato, Andrew Lang studioso di religioni primitive, John Lubbock autore di opere sull'origine della civiltà, Henry James Summer Maine che si dedicò allo studio dell'origine dei sistemi giuridici, Ferguson McLennan studioso dell'istituzione matrimoniale e John Lubbock autore di opere sull'origine della civiltà.