Malinowski riveste un ruolo centrale nello sviluppo dell'antropologia moderna in quanto è stato l'iniziatore di un nuovo genere che si imporrà come un modello a cui si rifaranno tutti gli antropologi dopo Malinowki: la monografia etnografica.
La monografia etnografica è uno studio esclusivo che si pone come obiettivo quello di fornire in modo esaustivo un quadro di tutti gli aspetti di una determinata cultura. La ratio che sta alla base di una monografia etnografica tuttavia non vede questo lavoro come un qualche cosa di conclusivo ma un punto fermo da cui sviluppare poi successivi lavori; lo stesso Malinowki dopo avere pubblicato Argonauti del Pacifico occidentale, approfondirà in successivi lavori tutta una serie di aspetti della cultura degli abitanti delle isole Trobriand da qui la concezione che il lavoro dell'antropologo non si conclude con la ricerca sul campo ma continua con l'elaborazione teorica e con l'approfondimento di quanto osservato.
La via iniziata da Malinowki è stata presa a modello per almeno mezzo secolo dalle più importanti correnti dell'antropologia contemporanea; per un periodo che va dal 1920 al 1970 era imprescindibile per un antropologo partire da luoghi molto lontani, trascorrere in quei luoghi un periodo di tempo più o meno lungo, scrivere appunti, fare interviste, ricostruire tutte le relazioni sociali e la vita dell'individuo nella sua routine quotidiana e una volta conclusa questa fase tornare a alla base per elaborare opere aderenti allo schema della monografia etnografica.
Un'altra idea che stava alla base del metodo indicato da Malinowki rigurdava la missione dell'antropologia che doveva avere come compito precipuo quello di cercare di conservare il più possibile aspetti di culture tradizionali minacciate dalla civiltà incombente. L'antropologo pertanto non era solo colui che studiava una cultura ma era anche una sorta di missionario che salvava ciò che era inevitabilmente destinato a scomparire. Inoltre, ultimo ma non meno importante, è l'aspetto che riguarda la irripetibilità della ricerca sul campo, secondo Malinowski non si può ripetere una ricerca nello stesso luogo in quanto il rischio sarebbe quello di arrivare a conclusioni differenti. Su quest'ultimo punto è necessaria la seguente riflessione: se conclusioni diverse possono essere presenti a fronte di indagini differenti, il metodo seguito in antropologia quale garanzia di oggettività può garantire se si basa esclusivamente sull'osservazione soggettiva dell'indagante?
Dal punto di vista storico i dati provenienti da più ricerche sono una ricchezza che può essere utilizzata per fare delle comparazioni e per rilevare delle correlazioni, ciò non esclude però il fatto che anche tale metodo presenta molti aspetti critici primo fra tutti quello della validità dei criteri interpretativi adottati.