Se James G. Frazer, autore de Il ramo d'oro, è l'esponente più rappresentativo di quella che venne definita in modo sprezzante "antropologia da tavolino", Bronislaw Malinowki (1884-1992) è, all'unanimità, ritenuto il fondatore dell'antropologia moderna grazie anche e soprattutto al metodo di studio da lui concepito basato sulla ricerca diretta sul campo. I due aspetti che contraddistinguono la tecnica adottata da Malinowski sono la permanenza del luogo oggetto di osservazione e il coinvolgimento personale; questa tecnica di lavoro da lui stesso denominata dell' «osservazione partecipante», si fonda sul concetto in base al quale per studiare in modo appropriato una cultura bisogna viverla direttamente.
Questo metodo di lavoro etnografico si sviluppa in modo esattamente contrario rispetto a quello adottato da Frazer in quanto l'etnografo non solo deve vivere direttamente la realtà oggetto della sua indagine ma - secondo le indicazioni di Malinowki non deve avere nessun rapporto con la propria condizione di vita originaria al fine di raggiungere un'immersione consapevole nella sua attività di ricerca.. Il tagliare i ponti con la propria realtà di origine non riguarda solo le condizioni materiali ma anche deve andare a coinvolgere la sfera esistenziale e privata. Secondo Mainowski entrando in un rapporto di totale sintonia con i nativi di questo o quel luogo si può raggiungere una forma di intesa oggettiva che non può essere raggiunta da chi, come gli antropologi da tavolino, utilizza invece fonti di seconda mano senza aver mai conosciuto la realtà di cui parla.
Il lavoro dell'etnografo deve – secondo le indicazioni di Malinowki – concentrarsi sugli aspetti della vita quotidiana dei nativi, aspetti di routine che comprendono tutta una serie di attività ordinarie e ripetitive quali ad esempio la giornata lavorativa di un individuo, il modo in cui si procaccia e prepara il cibo, le modalità con cui si dedica alla cura del corpo, il tono della voce quando conversa intorno ad un fuoco sino all'esame delle reazioni emotive che fanno parte della dinamica relazionale del gruppo sociale a cui quell'individuo appartiene.
In un periodo pionieristico dell'antropologia, le indicazioni di Malinowki costituirono una novità ma anche una rottura con quegli antropologi da lui ritenuti dilettanti impregnati di pregiudizi , atteggiamento questo frutto di una condotta superficiale in quanto costoro - accusò l'antropologo polacco . non erano abituati al lavoro diretto sul campo. Un altro aspetto molto importante riguarda l'obiettivo dell'etnografia che secondo un'espressione notissima di Mlainowki deve essere in grado di cogliere il punto di vista dell' indigeno, per raggiungere questo obiettivo l'etnografia deve muoversi in due versanti che devono procedere di pari passo: l'osservazione partecipante e lo sviluppo teorico.
Infine è da rilevare che nella concezione antropologica di Malinowki non esistono aree di attività separate ed indipendenti, il campo d'indagine di un etnografo non può prescindere dalla lettura di una determinata cultura in senso organicistico in cui il significato delle varie parti può essere afferrato e compreso solo se si coglie la relazioni di ogni singola parte con il tutto.