Il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha revocato la nomina del presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, a custode e amministratore degli impianti dell'area, la motivazione: "palese conflitto di interessi". Subito dopo aver appreso le motivazione dell'ordinanza del gip, i politici di tutte le parti si sono scatenati in una sequela di dichiarazioni della serie "detti e contraddetti"; il segretario del Pd Pierluigi Bersani ha dichiarato: "È indispensabile che il governo con tutti gli strumenti formali e informali che ha, faccia chiarezza sulla situazione dell'Ilva di Taranto", ha poi aggiunto: "Bisogna essere consapevoli che la confusione attorno al più grande stabilimento siderurgico d'Europa farà presto il giro del mondo". Esatto, bisogna fare chiarezza ma bisogna farla sui morti di tumore e sulla devastazione ambientale. Prima si dovrebbe bonificare tutta la zona e dopo si dovrebbe continuare a produrre acciaio rispettando salute e ambiente, ecco perché la magistratura è dovuta intervenire ancora una volta; si può entrare in una casa satura di gas senza preoccuparsi della salute propria ed altrui? I reati commessi sono gravissimi e al di là delle responsabilità dei singoli che saranno accertate in sede processuale, la situazione ambientale dell'area non permette di continuare ad andare avanti sputando nell'aria polveri e fumi mortali. Se così non venisse fatto ci troveremo dinanzi al reato di omissione con tutto quello che ne conseguerebbe sia sul piano civile che su quello penale.
Il segretario del Pdl, Angelino Alfano invita Mario Monti a prendere in mano la situazione, tradotto: il Governo deve avocare la politica industriale e non delegarla alla magistratura. Ma la magistratura non fa politica industriale, accerta e persegue i reati e nel caso dell'Ilva di Taranto oltre all'inquinamento ambientale, ci sono centinaia di morti di cancro.
Il leader dell'Udc, Pierferdinando Casini ha affermato che: "L'ordinanza del gip di Taranto sull'Ilva rischia di segnare il punto di non ritorno di una vicenda drammatica, che coinvolge migliaia di lavoratori e le loro famiglie e arriva dopo anni di incuria e di nocuranza, in primo luogo delle autorità locali, proposte nella funzione di vigilanza e di controllo della salute dei cittadini". Appunto dove erano i responsabili della Asur locale, dove era l'Inail e dove erano i sindaci di Taranto che in tutto questo lungo periodo non sono intervenuti per difendere in modo efficace la salute dei cittadini e non solo quella dei lavoratori dell'Ilva? Perché non sono intervenuti?
Ma Casini dopo aver esordito bene aggiunge: "In tutto il mondo questa decisione verrà interpretata come esempio di una cultura anti-industriale"; è probabile invece che in molti altri paesi non si sarebbe mai permesso di produrre inquinando, in altri paesi, invece, non contano nè la salute dei lavoratori nè quella dei cittadini. A questi ultimi forse i politici pensano quando dicono che in questo modo si regala la produzione dell'acciaio alla Cina? Ma la Cina non è un esempio da portare avanti quando si parla di rispetto dell'ambiente e della salute dei lavoratori.