NIETZSCHE L'ANTISISTEMATICO CHE SA SEDURRE LE COSCIENZE
Nietzsche appartiene a quella ristretta schiera di pensatori i quali hanno influenzato e spesso condizionato non solo la filosofia successiva ma anche le concezioni politiche di intere generazioni; non staremo qui a ricordare come le sue enunciazioni siano state equivocate e manipolate, altri lo hanno fatto in maniera rigorosa e autorevole, giova però ricordare che il pensiero di Nietzsche è quanto di più lontano possa essere concepito rispetto ad un'esposizione sistematica alla tedesca e questa caratteristica ha finito per genererare dei fraintentimenti che non aiutano certo a fare chiarezza. Nietzsche infatti, a differenza di Hegel e di Kant, non era un filosofo da sistema, la sua formazione non era filosofica, era un eccellente conoscitore delle lingue classiche, un filologo certosino che presto abbandonò la disciplina per dedicare tutta la sua vita ad esporre le sue teorie spesso espresse in forma aforistica e con un linguaggio criptico che non sempre è di facile interpretazione.
Esimi studiosi di storia della filosofia hanno spiegato e commentato il pensiero di Nietzsche, non arrivando sempre alle medesime conclusioni, segno evidente che non c'è un accordo totale su quanto il filosofo tedesco espose nei suoi numerosi scritti.
Questa caratteristica del pensiero di Nietzsche ha determinato non solo delle difficoltà interpretative ma anche di accessibiltà e di comprensione per i lettori, ma è bene sottolineare che proprio questa peculiarità ha da sempre sempre affascinato i lettori che, nelle numerose contraddizioni della sua filosofia , hanno trovato lo spunto per interrogarsi sulla propria esistenza. Dobbiamo ammettere che sono pochissimi i filosofi che riescono a provocare una forte tensione morale nei lettori quando ci avvicina ai loro scritti con l'eccezione di Nietzsche uno dei pensatori che piace anche a chi non è avvezzo a frequentare cose filosofiche.
L'UNICA STRADA PERCORRIBILE È LA SAGGEZZA CONTEMPLATIVA
Il fulcro del pensiero di Nietzsche è tutto nel conflitto tra uomo e mondo conseguente alla privazione di Dio, se "Dio è morto", tutto è possibile e l'uomo si trova svincolato e liberato da qualsiasi laccio e lacciuolo che ne impedisce la sua realizzazione più autentica che lo porti a superare l'uomo confinato entro gli angusti confini della morale.
Nietzsche per tutta la vita inseguì il sogno di creare nuove forme di vita ma arrivò alla consapevolezza che il mondo non ha senso e che l'unica strada percorribile per l'uomo è la saggezza contemplativa.
Il ruolo stesso della scienza è messo in discussione, Nietzsche che fu un mistico antipositivista, assegnava alla scienza un ruolo limitato e comunque a tempo , essa non poteva che alleviare momentaneamente il mondo della rappresentazione che con le sue contraddizioni e i suoi errori inganna l'uomo e ne comprime ogni slancio vitale.
"Così parlò Zarathustra" è il libro della conoscenza misterica, è il libro più disincantato che è incentrato su due concetti fondamentali: il nichilismo e la volontà d potenza.
L'eterno ritorno con la sua circolarità incombe in tutte le azioni dell'uomo che però si ritrova liberato da ogni incombenza morale e affermare "Io voglio! Così vorrò ! ", liberandosi dal tempo Nietzsche elabora quella teoria del "Superuomo" che ha un solo obiettivo: creare la sintesi tra vita e conoscenza.
Cosa significa questo? Significa che nessuna conoscenza è conciliabile con l'impulso vitale presente nella natura umana.
L'INSEGNAMENTO DI ZARATHUSTRA
"Molti muiono troppo tardi, e alcuni troppo presto. Suona ancora strano l'ammonimento: Muori a tempo giusto!
Muori a tempo giusto: così insegna Zarathustra.
Certamente chi non vive mai a tempo giusto, come potrebbe morire a tempo giusto? Dovrebbe non essere mai nato! - Questo è il mio consiglio ai superflui" (F. Nietzsche)
L'opera di Nietzsche è apprezzabile anche dal punto di vista letterario, lo stile aforisitico e narrativo si distacca dall'astrusità delle elucubrazioni filosofiche dei sistematici e conferisce allo scritto delle punte di lirismo che potremmo definire visionarie.
ALCUNI AFORISMI PRESENTI IN COSÍ PARLÒ ZARATHUSTRA
- A credere che il più debole debba servire il più forte, il più debole è persuaso della sua stessa volontà, che vuole essere padrona di un più debole ancora: a questo solo piacere esso non può sottrarsi.
- La società umana. è un esperimento, così io insegno, -un lungo cercare: esso cerca uno che comandi!- un esperimento fratelli! E non un contratto!
- I buoni -furono sempre l'inizio della fine.
- Tutti vogliamo avere subito un buon pranzo. Ma chi vuol mangiare deve mettersi all'opera, anche i re.
- Ma è meglio essere pazzi di felicità che pazzi d'infelicità, è meglio danzare goffamente che andare zoppi.
Album di Caiomario
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