Di Giuseppe Mazzini sono noti a tutti i dati biografici e gli eventi più importanti che hanno contraddistinto la sua intensa vita.
Ma quello che spesso viene messo in secondo piano è l'insieme degli scritti che fu veramente imponente: dagli opuscoli di tipo propagandistico agli articoli di giornale sino a vere e proprie opere organiche dove ha affrontato in maniera compita degli argomenti sempre in linea con le sue convinzioni politiche e spirituali.
Tra gli scritti che consentono di poter meglio capire il pensiero di Mazzini, la sua concezione politica, i suoi valori spirituali e ideali vanno menzionate le seguenti due opere:
"Dei doveri dell'uomo" e "Fede e avvenire"
Si tratta di due scritti pubblicati in due periodi differenti "Dei doveri dell'uomo" nel 1860 mentre "Fede e avvenire" venne dato alle stampe nel 1835, in entrambe le opere, l'uomo politico genovese rivela la sua concezione spirituale e dove emerge una religiosità che pur distaccandosi da quella cattolica di rarissiam intensità forse paragonabile a quella del suo contemporaneo, Alessandro Manzoni che pur aderì a una forma di cattolicesimo non ortodosso come il giansenismo.
Mazzini non si poteva accontentare di una religiosità scontata che si manifesta attraverso formule mandate a memoria, aveva bisogno di una sua religiosità e questa religiosità doveva essere prima di ogni cosa impegno dello spirito verso tutto ciò che ne era manifestazione dalla ragione al sentimento.
Proprio da questa religiosità emerge una fede moralistica, mai scontata dove viene espressa una sua teologia: Dio esiste e la sua esistenza la possiamo vedere nell'Universo senza confondersi in esso.
Per Mazzini la religiosità non può essere, ne deve essere una pratica di culto che si esaurisce con il momento liturgico ma la religiosità è prima di tutto adempimento dei doveri nei quali ritroviamo tanti tipi di doveri che sono sempre doveri verso Dio.
Ecco perchè è riduttivo parlare di Mazzini patriota senza parlare di questo aspetto fondamentale che consente di capire il personaggio: i doveri verso la patria sono doveri verso Dio, la dottrina mazziniana del popolo è una dottina prima di tutto una dottrina teologica.
Il popolo è destinatario di tutti i doveri (da qui la sua trascendenza): nel singolo individuo, per quanto possa avere una straordinaria statura morale, tutti i doveri non si possono esaurire.
Dio e popolo per Mazzini sono inscindibili: tra Dio e il popolo non ci devono essere intermediari, non ci devono essere sovrani o gerarchie ecclesiastiche.
Senza Dio non vi è popolo e il popolo è il consegnatario dell'idea di Dio: quindi Mazzini, proprio per questo mette l'accento sulla parte dei doveri e non è per niente scontata l'equazione diritti-doveri.
Prima vengono i doveri che sono i doveri verso Dio, poi vengono i diritti ma questi ultimi sono sempre subordinati ai primi.
Non si può capire il concetto di Patria, Progresso, Nazione di cui parla Mazzini senza capire quello che il Nostro così ben espresse:
"L'origine dei vostri DOVERI sta in Dio. La definizione dei vostri DOVERI sta nella sua Legge. La scoperta progressiva, e l'applicazione della sua Legge appartengono all'umanità."
Per capire il pensiero di Mazzini bisogna comprendere la sua teologia.