La metapsichica o parapsicologia è stata oggetto della riflessione di Julius Evola che riconobbe a questa "scienza" il merito di avere allargato il campo della ricerca verso ambiti del tutto sconosciuti per l'uomo, tuttavia in quanto scienza positiva la metapsichica incontra dei limiti precisi a partire dalla percezione dei fenomeni che avvine a livello di subinconscio ossia di una dimensione che costituisce una regressione che dipende in larga misura dalle condizioni del soggetto.
Evola allargò il suo campo di indagine e di riflessione verso la metapsichica ritenuta da alcune correnti di pensiero una scienza sulla quale l'uomo avrebbe dovuto riporre le sue speranze del futuro.
In un articolo pubblicato sul quotidiano "Roma" fece il punto della situazione dando una valutazione spirituale sulla parapsicologia che riteneva una forma di ricerca profana regessiva basata solo sul subinconscio; l'articolo al di là delle tesi espresse, per altro in larga parte condivisibili circa la cautela da adottare quando si esaminano determinati ambiti, è l'ennesima dimostrazione della sua onnivora curiosità che spaziava nei settori più disparati
Ritenendo una simile valutazione eccessiva e superficiale, Evola riconobbe alla metapsichica il merito di avere avviato "una ricerca speciale circa i fenomeni estranormali", inoltre criticò l'atteggiamento liquidatorio assunto dalla scienza ufficiale e rincarò la dose affermando che non ammetterla nell'ambito delle scienze significava non più essere spiriti scettici e critici ma peccare di ignoranza.
Se da una parte alla parapsicologia bisognava riconoscere il merito di essere andata oltre le maglie strette del determinismo fisico e sensoriale, dall'altra parte era necessario riconoscere che non era possibile utilizzare il metodo sceintifico per studiare i fenomeni sensoriali. Il materiale che costituisce la metapsichica -osservò Evola- è "un materiale «spurio» e confuso, costituito per così dire, dai «sottoprodotti » di una vera fenomenologia sovranormale", inoltre l'assenza di un'esperienza diretta da parte dei metapsichici, fa si che le loro affermazioni si muovano nel campo delle ipotesi a cui non corrisponde nessuna conferma univoca.
Esistono due grandi ambiti in cui si muove la parapsicologia:
- Il primo ambito è quello cosiddetto ESP ossia la percezione estrasensoriale dove "vi rientrano anche la telepatia, alcune forme di chiaroveggenza e la precongnizione di fatti futuri".
- Il secondo ambito è quello dei fenomeni parafisici come ad esempio la telechinesi.
La metapsichica, conclude Evola nelle brevi considerazioni che lo spazio di un articolo impone, deve essere relativizzata e ricorrere a speigazioni provenienti da dottrine tradizionali significa solo mischiare il sacro con il profano. Interessante è invece, a nostro parere, l'accenno che Evola fa di due ricercatori russi, il Wasuljev e il Tenhaeff i quali hanno ipotizzato che i fenomeni metapsichici sono da ricondurre nell'ambito di « stati filogeneticamente regressivi », ossia in stati della psiche primitiva da inquadrare nel processo di sviluppo della personalità e del pensiero logico.
Sui ricercatori che si sono occupati di metapsichica si veda: