Dopo che ho letto "Bavaglio", mi sono ripromesso di mantenere la calma perché questo non è il solito libro di denuncia, è una raccolta documentata, articolata e commentata di tutti i provvedimenti e delle proposte di legge che hanno limitato non solo la libertà di stampa ma anche quella di stampare. La domanda che il lettore dovrebbe farsi è la seguente: "Quanto conosciamo e quanto ci viene permesso di conoscere su quello che questa classe politica ha fatto per nascondere in modo molto soft fatti rilevanti non solo di rilevanza penale ma anche che implicano delle conseguenze nella loro vita?".
Non penso che Gomez, Lillo e Travaglio siano delle figure profetiche del nostro tempo, né tanto meno siano dei visionari, ritengo,invece, che siano dei giornalisti che si documentano, che si interrogano, che rendono noti fatti e circostanze che altrimenti rimarrebbero nelle cancellerie dei tribunali e che interpretano l'informazione nel modo più autentico cercando (e spesso riuscendoci) di togliere il velo a personaggi della politica che vogliono manipolarci, allettarci e confonderci.
Dalla lettura del libro emerge intanto un dato di fatto incontrovertibile: tutte le vicende esposte non vengono fatte passare attraverso il mezzo televisivo; le ragioni sono diverse, in primo luogo risiedono nel fatto che la maggioranza delle persone ha un'informazione visiva e passiva, spesso assorbita in modo distratto e in secondo luogo sono dovute al fatto che la lettura impegna e non tutti, sia per motivi culturali che per mancanza di voglia, si prendono la briga di approfondire dei fatti che in un modo o nell'altro investono la loro vita.
In "Bavaglio" gli autori non scendono mai direttamente nella polemica spicciola ed evitano le sterili contrapposizioni, nel libro viene ricostruita la vicenda Mills, non è il caso di riproporla, rimane solo l'amarezza nel constatare che nel 2012 l'ex premier non è stato condannato per avvenuta prescrizione, si tratta di una vittoria a metà che comunque conferma quelle che erano solo ipotesi giudiziarie. E' bene ricordare che una cosa è essere assolti con formula piena per non avere commesso il fatto, un'altra cosa è essere assolti per avvenuta prescrizione del reato.
Recentemente ho letto un altro libro di Travaglio, "Berluscomiche" sottotitolo "Bananas 2 la vendetta: le nuove avventure del Cavalier Bellachioma dal kapò al kappaò", è un libro molto diverso da "Bavaglio", il taglio satirico però rimanda anche alle vicende più serie come la telefonata avvenuta tra Silvio Berlusconi e Agostino Saccà nel corso della quale si parlava di Rai, di raccomandate e di raccomandati, di fiction; ad un certo punto della telefonata avviene il seguente scambio di battute:
": ... chiama la Marinella lunedì ...
S: mi metto daccordo con Marinella ...
B: .. lunedi che ci mettiamo daccordo, vabbene. Senti, tu mi puoi fare ricevere due persone ...
S: assolutamente..."
Non si può non pensare all'altro libro di Travaglio, ma non era una comica perché si tratta di un episodio dove non c'è niente da ridere.
Nella prima parte del libro vi è una rigorosa ricostruzione, in base da quanto si evince dagli atti parlamentari, dei provvedimenti ad personam volti a fermare il processo Mills dove Berlusconi era accusato di corruzione. Questi provvedimenti sono stati approvati dalla maggioranza che sosteneva Berlusconi, sarà meglio in futuro non dimenticarlo.
Il giudizio finale sul libro è ampiamente positivo, la ricostruzione delle vicende raccontate è rigorosa, lo stile giornalistico rende la lettura agevole ed interessante, insomma un bel "libro" di inchiesta che vale la pena leggere per capire in quale condzione è stata ridotta l'italia.