Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
25 aprile 2014 5 25 /04 /aprile /2014 16:54

IMMANUEL KANT

 

Il principio della propria felicità opposto alla legge della moralità

 

6147827220_964c53ebf0.jpg

 

Nella "Critica della Ragion Pratica" Kant affronta il tema della felicità partendo dal presupposto che si raggiunge l'opposto del "principio della moralità se si assumequale motivo determinante della volontà il principio della propria felicità".

La volontà che orienta l'individuo verso il conseguimento della propria felicità può essere in contrasto con la ragione che sta alla base del principio della moralità.

 

 Kant esemplifica questo concetto con due esempi:

 

« Se un conoscente, che ti fosse caro, credesse di giustificarsi presso di te per avere testimoniato il falso, allegando in primo luogo il dovere secondo lui sacro della propria felicità, ed enumerasse poi i vantaggi che ne ha tratto, ponendo l'accento sulla prudenza con cui procede per essere sicuro, anche verso di te, col rivelarti il segreto solo per poterlo negare ad ogni momento; e se infine affermasse seriamente di avere ottemperato a un vero dovere d'uomo, tu o gli rideresti in faccia o ti ritrarresti con orrore, anche se non solleveresti la minima obiezione contro chi usasse questo metro d'azione dopo avere fondato i propri principi esclusivamente sul vantaggio personale». (1)

 


«...supponete che qualcuno vi raccomandi un tale come amministratore così fidato da potergli confidare ciecamente tutti i vostri interessi, e supponete inoltre che per ispirarvi fiducia ve lo presenti come uomo prudente, perfettamente conscio del proprio tornaconto, e come uomo di attività instancabile, pronto a trarre profittoda ogni occasione, e, allo scopo di fugare ogni sospetto di egoismo volgare, lo descriva come uomo di vita raffinata, desideroso non di accumulare denaro o piaceri volgari ma di accrescere il proprio sapere mediante conversazioni scelte e istruttive, generoso con gli indigenti, tale, però da non badare gran che ai mezzi (che traggono il loro valoreo disvalore esclusivamente dal fine) e disposto a servirsi del denaro e dei beni degli altri nè più nè meno come dei propri se sapesse di poterlo fare impunemente e di nascosto; in tal caso voi pensereste chi ve lo raccomanda o voglia burlarsi di voi o sia uscito di senno ». (2)

 

Vi è quindi un confine netto tra la moralità intesa come principio valido universalmente e il proprio tornaconto personale, sottolineando la scontatezza di tali osservazioni Kant insegna che il principio di felicità pur essendo in grado di fornire delle massime, queste possono valere come «leggi generali ma mai universali»  nel senso di leggi che possano essere valide sempre e comunque. La legge morale ha un elemento oggettivo che deve valere « per chiunque ha ragione e volontà ».

 

Osservare l'obbligo di rispettare la legge morale è in potere di chiunque -osserva Kant- ma comandare a qualcuno di essere felice è un'assurdità logica, al massimo  si possono mostrare le regole per conseguire la felicità, regole che ognuno deve sentirsi libero di osservare oppure no.

 

 

NOTE

 

(1) Immanuel Kant, Critica della Ragion Pratica, Torino, 1980 p.173.

(2) Ibidem, p.173

 

 

Sull'argomento può interessarti:

 

L'utilità nel pensiero di Jeremy Bentham

 

 

Fonte immagine: https://www.flickr.com/photos/63794459@N07/6147827220

 

 

 


 


 

Protected by Copyscape Online Plagiarism Detector

Condividi post
Repost0
Published by Caiomario - in Filosofi: Kant Immanuel

Presentazione

  • : Condividendoidee (Filosofia e Società)
  • : Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
  • Contatti

Cerca

Archivi

Articoli Recenti

  • Malombra - Antonio Fogazzaro
    FOGAZZARO TRA SCAPIGLIATURA E NARRATIVA DECADENTE Per chi ama la letteratura decadente "Il piacere" di Gabriele D'Annunzio rappresenta l'inizio non solo di un genere, ma anche il metro di misura di un modus vivendi che nel tardo Ottocento era molto diffuso...
  • Epistula secunda ad Lucilium - Seneca
    SENECA LUCILIO SUO SALUTEM 1. Ex iis quae mihi scribis et ex iis quae audio, bonam spem de te concipio: non discurris nec locorum mutationibus inquietaris. Aegri animi ista iactatio: est primum argumentum compositae mentis existimo posse consistere et...
  • Elogio Della Donna Erotica. Racconto Pornografico - Tinto Brass
    46 PAGINE DI APPASSIONATO TRIBUTO AD UNA DONNA EROTICA: NINFA Non vi è traccia nella letteratura di opere esplicative in cui un regista spiega le sue scelte filmiche, per questo motivo "Elogio Della Donna Erotica. Racconto Pornografico" scritto da Tinto...
  • Favole - Jean de La Fontaine
    Come leggere le favole di La Fontaine Tra le note presenti in molte edizioni de "Le Favole" di La Fontaine, troviamo due raccomandazioni che dovrebbero indicare la tipologia di lettori: la prima consiglia la narrazione del libro ai bambini di quattro...
  • La scoperta dell'alfabeto - Luigi Malerba
    TRA LIEVE IRONIA E IMPEGNO MORALE Luigi Malerba nato a Berceto ( Parma ) nel 1927 , sceneggiatore, giornalista ha partecipato al Gruppo 63 e fa parte di quel movimento intellettuale che è stato definito della Neoavanguardia, partito da posizioni sperimentaliste...
  • La Certosa di Parma - Stendhal
    Ambientato in un Italia ottocentesca in parte fantastica, in parte reale, le avventure di Fabrizio del Dongo si snodano in una serie di incontri e peripezie al termine dei quali si trova il luogo ... ECCO L'ITALIA CHE TROVÒ MARIE-HENRY STENDHAL QUANDO...
  • Il nuovo etnocentrismo in nome della lotta al razzismo
    Sino al 1492 esistevano in America delle genti chiamate genericamente Amerindie (aztechi, maya, toltechi etc.) che costituivano il patrimonio umano e culturale di quelle terre. Sappiamo come le cose sono andate dopo quella data, da quel momento è iniziato...
  • Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde
    Letteratura, cinema e teatro, un ritratto che non invecchia. Il ritratto di Dorian Gray è un classico della letteratura, almeno così viene definito e ogni volta che si deve usare questa espressione bisognerebbe farlo con una certa riluttanza perché c'è...
  • Filosofi: Bruno Giordano
    VITA, OPERE Giordano Bruno (Nola, 1548-1600), entrò a diciotto anni a far parte dell'Ordine dei Domenicani nei confronti del quale mostrò insofferenza per la disciplina e per l'indirizzo culturale. Nel 1576 abbandonò l'Ordine perché sospettato di posizioni...
  • Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri - Giampaolo Pansa
    Pansa ha la capacità di saper leggere la realtà e non semplicemente di interpretarla, la sua "narrazione" suscita stupore ed è sempre spiazzante e al di là del fatto che i suoi libri riescano a raggiungere i primi posti delle classifiche dei libri più...

Link