PLATONE
La dottrina delle idee rappresenta il nucleo fondamentale della filosofia di Platone, il punto di partenza di questa dottrina è il termine idéa, termine che deve essere messo in relazione alla domanda tipicamente socratica del « che cos'è » finalizzata a cogliere l'essenza delle cose al di là della continua mutevolezza delle opinioni.
In Platone la domanda "che cos'è" assume però altri significati anche se il punto di partenza rimane quello socratico di opposizione alle posizioni dei Sofisti sostenitori della pura opinione. Platone va oltre Socrate e vuole individuare un criterio oggettivo per la scienza. Sotto questo punto di vista l'esigenza espressa dal filosofo greco è modernissima anche se è bene precisare che per Platone il termine filosofia ha un significato analogo a quello che abbiamo noi per la scienza.
La ricerca di un criterio oggettivo e reale per le scienza è ricerca verso la conoscenza vera, si tratta di un'esigenza metodologica che non va assolutamente confusa con il filosofare così come viene inteso nella mentalità del senso comune.
Che cos'è dunque che permette di conoscere in modo oggettivo una cosa? Platone sostiene che ciò che consente di dare una definizione univoca della cosa è l'essenza stessa della cosa ossia cio senza di cui la cosa non è, la sua forma in greco idéa (εἶδος).
Sulla dottrina delle idee sono state espresse diverse interpretazioni (1) ma per rimanere aderenti al pensiero di Platone bisogna chiarire che l'idea non va intesa come astrazione del pensiero ma come antecedente della cosa stessa che nella sua immutabilità permette di coglierne il significato autentico.
Le idee non fanno parte delle cose sensibili e costituiscono gli archetipi, i modelli del mondo reale che in quanto tali non possono trarre la loro origine dallla mutevolezza dell'insieme delle cose sensibili. In altre parole le idee sono il criterio oggettivo che permette, ad esempio, di mettere in relazione due oggetti simili ma questa relazione si può effettuare solo perchè esiste prima l'idea di uguaglianza. Svolgendo una funzione epistemologica il significato di idéa in Platone è ben diverso da quello di pura rappresentazione della nostra mente così come viene intesa dalla cultura moderna ma è anche una possibilità di conoscenza.
Per Platone esistono tre modi di accostarsi alla realtà delle cose: quello dell'ignoranza o non conoscenza, quello dell'opinione che si trova a metà tra l'ignoranza e la conoscenza e quello della perfezione ossia dell'idéa.
A questo punto la dottrina delle idee è funzionale al concetto di scienza come verità assoluta la cui espressione massima è rappresentata dalla filosofia intesa come criterio che risale ai principi delle cose ossia agli archetipi della realtà.
Platone affermando che le idee sono iperuranie sostiene che la forma delle cose vive al di là del tempo e dello spazio e per questo sono eterne, mentre le cose sensibili patecipano imitando le idee; è evidente che con la dottrina delle idee Platone è presente una contrapposizione tra intellezione e sensibilità che verrà poi affrontata da Platone stesso e che subirà una nuova formulazione nota come dottrina dei principi.
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NOTE
(1) Si veda a tal proposito A.E. Taylor Platone, La Nuova Italia, Firenze, 1968