CHI ERANO I MANDINGO
Venivano chiamati "Mandingo" tutti quegli uomini strappati dalla loro terra natia per essere ridotti in schiavitù, all'inizio delle tratte degli schiavi con questo termine si indicavano i gambiesi facenti parti della fiera etnia malinke, poi con questa termine si indicarono in modo generico tutti gli schiavi quale che fosse la loro provenienza. Oggi il termine è utilizzato prevalentemente in ambito etno-antropologico mentre nel linguaggio comune l'uso ha assunto termini connotativi volgari indicanti uomini di colore dalle proporzioni erculee che si distinguono per le loro eccezionali prestazioni sessuali. Detta connotazione è in parte riconducibile agli episodi presenti nel libro di Kyle Onstott in cui viene descritta la congiunzione carnale di Mede/Mandingo con la provocante "padrona" bianca.
LA MORTE TERRIBILE DI MADE/MANDINGO
Rispolverare un libro come "Mandingo" che venne pubblicato per la prima volta nel 1957 significa per il lettore odierno comprendere fino a che punto l'immagine rappresentata del romanziere statunitense Kyle Onstott possa aver condizionato l'inconscio delle generazioni successive; non si tratta di un pruriginoso sviamento dal giudizio sul valore letterario del libro che tra l'altro è diventato un classico di tutta la letteratura scandalosa e proibita, ma di inquadrare quelle vicende nel contesto dello schiavismo americano.
Made era infatti il prototipo fisicamente avanzato e più forte degli uomini africani, un esemplare ricercato dagli schiavisti per generare altri schiavi da adibire alle mansioni lavorative più dure e faticose. La scelta quindi di "importare" schiavi mandingo era dovuta esclusivamente ad esigenze di selezione degli individui e la "merce rara" si pagava secondo una logica cinica e spietata che oggi non può che non provocare ribrezzo.
Ma le forme di violenza a cui erano sottoposti gli uomini come Made non erano solo legati alle dure condizioni di vita a cui erano sottoposti, ma anche al ricatto sessuale che investiva, tra l'altro anche le donne. Era quindi diffusa tra i padroni maschi la pratica di accompagnarsi a giovani donne ridotte in schiavitù (si trattava spesso di adolescenti), mentre le padrone pretendevano le attenzioni dei Mandingo. In caso di diniego vi era la morte sicura perché la padrona avrebbe accusato l'uomo di averla infastidita o peggio ancora di avere abusato di lei.
Questo è il motivo per cui Made incomincia ad essere tormentato dagli incubi e ad un certo punto si rende conto che non può dare una svolta alla sua esistenza quando la padrona le annuncia di essere rimasta incinta a causa sua.
Il finale della storia è terribile: il bambino viene ucciso mentre il povero Made viene prima torturato e letteralmente bollito in pentola.
COSA HA INFLUITO NEGATIVAMENTE SUL GIUDIZIO DEL LIBRO
La riduzione cinematografica del romanzo, ne ha pesantemente condizionato il giudizio ed ecco allora che il caso letterario si è trasformato in un caso cinematografico attirando le ire della censura che per mestiere svolge sempre un ruolo sgradevole. Poi l'industria cinematografica della pornografia ha creato le saghe dei Mandingo contribuendo in maniera determinante alla svalutazione del libro e alla sua parziale eclissi.
Ritengo pertanto che l'unico approccio corretto nei confronti dell'opera sia quello di dare importanza alla trama narrativa in cui i fatti, pur rappresentati nella loro crudezza, possono aiutare a fare comprendere anche quegli aspetti di insensata violenza a cui furono sottoposti quegli uomini e che sono stati per lungo tempo taciuti.
E' un libro che racconta una storia tragica ma che permette al lettore contemporaneo di allargare l'orizzonte, l'autore scrive in modo diretto e ci regala il ritratto vero e commovente di uomini che si sono scontrati contro il male perpetrato da altri uomini.
Non basterà riscrivere la storia dell'umanità dalla carnagione bianchissima per avere un riscatto postumo dalle loro nefandezza e quella di Mandingo, di tutti i Mandingo, è una storia che ha lasciato un segno indelebile non solo nella vita delle vittime, ma anche nella coscienza di un popolo.
L'autore non ha fatto altro che raccontare anche i terribili segreti che quelle storie celavano dietro l'apparente normalità della quotidianità, un senso di malinconia avviluppa il lettore dietro quei crudi fatti dove il destino, la morte, la colpa sono i veri protagonisti che accompagnano il male sempre sfuggente e inconoscibile nonostante la ragione cerchi di comprenderne le motivazioni.
Si consiglia anche la lettura di "Drum" e de "Il padrone di Falconhurst" che insieme a "Mandingo" costituiscono la trilogia della saga.