PLATONE
La morte di Socrate e lo Stato fondato secondo
giustizia
Vi è una certa difficoltà per gli storici della filosofia nel presentare il pensiero di Platone come un sistema compiuto, tutta l'elaborazione della filosofia platonica è infatti in stretta relazione con le problematiche della cultura del suo tempo e in particolare con quella di Atene città-stato; nella polis del IV sec a.C è fortissima l'esigenza di un rinnovamento etico che aiutasse a superare l'immobilismo creatosi in seguito alla guerra del Peloponneso. Lo stesso Platone che si fece paladino di questo rinnovamento auspicava prima di tutto un superamento delle contrapposizioni tra le varie città greche al fine di creare una civiltà basata sulla misura e sulla ragione.
È quindi all'interno di un complesso quadro di dispute di carattere politico e della condanna a morte di Socrate considerata da Platone come profondamente ingiusta che nasce l'esigenza di fondare uno Stato secondo giustizia.
La condanna a morte di Socrate avvenne a seguito delle accuse perpetrate da diversi esponenti del partito democratico e in particolare di Anito, fu proprio questo tragico evento che provocò in Platone un disgusto verso la situazione politica che si era creata ad Atene ed egli, dopo avere perso la speranza di conciliare onestà e giustizia, arrivò alla conclusione che uno stato è ingiusto perché è fondato sulle opinioni mutevoli e sugli interessi di parte.
Qual'è dunque la condizione perchè si possa realizzare uno stato fondato secondo giustizia? Questa condizione può essere data solo dalla filosofia intesa come l'unica conoscenza che può portare a sapere cosa sia la giustizia e come sia possibile realizzarla.
Altri articoli su Platone:
Il processo di Socrate - Platone
Platone: La morte di Socrate e lo Stato fondato secondo giustizia