Guido Gozzano è uno degli autori che si riprende sempre volentieri perché la lettura delle sue poesie è sempre una scoperta continua, molti suoi versi poi, assomigliano ad una raccolta "etimologica", versi che dimostrano la sua non comune padronanza della lingua e ciò non può che costituire motivo d'arricchimento per il lettore contemporaneo abituato ad un linguaggio sempre più povero e superficiale.
Purtroppo oggi esiste il compiacimento per le cose di pessimo gusto, facili da vendere perché sono facili da recepire e questo vale, in particolare modo, per la poesia, l'ultima forma d'arte spontanea che non ha bisogno di riconoscimenti ufficiali per esprimersi.
Questa bella raccolta edita da Mursia contiene "Tutte le poesie" di Guido Gozzano, il più importante esponente del Crepuscolarismo ed anche il più innovativo e il più moderno. Ho avuto occasione di parlare delle opere di Gozzano che ho scoperto fuori dalla scuola: opere come "Verso la cuna del mondo" o "La via del rifugio" meritano l'attenzione del lettore moderno che potrà così scoprire un autore che solitamente viene saltato a scuola o lambito superficialmente nei programmi scolastici.
Leggendo le poesie di Gozzano si scoprono parole dimenticate, rarissime che rimandano alla vasta cultura che il poeta e scrittore di Agliè sapeva miscelare perfettamente senza ostentarla e dimostrando, inoltre, un'autoironia che cozzava con il rigore da "salotto buono" a cui spesso egli faceva riferimento. Molte poesie contenute nel libro sono liriche a carattere narrativo che assomigliano a dei cesti di vimini da cui spuntano fuori figure, immagini e personaggi della quotidianità borghese; in questo Gozzano è straordinario perché riesce ad esprimere una poesia non solo di sensazioni ma anche di idee.
Le liriche di Gozzano ci immergono in un mondo di banalità e quotidianità a cui lui guarda con distacco, per usare il suo linguaggio usa la penna come un dagherrotipo e ne escono fuori delle miniature con "figure sognanti in perplessità".
Più di mille parole vale la pena citare il seguente esempio:
"O musica! Lieve sussurro! E già nell'animo ascoso
d'ognuna sorride lo sposo promesso: il Principe Azzurro,
lo sposo dei sogni sognati......O margherite in collegio
sfogliate per sortilegio sui teneri versi del Prati!"
Versi che trasudano di musicalità che riescono a creare un'atmosfera in cui predominano le componente sentimentali e le sensazioni, insomma l'arte poetica attinge dalla vita e Gozzano proprio dalla quotidianità riesce a trarre spunto per comporre versi semplici e nel contempo raffinati.
Gozzano era il contrario di D'Annunzio al punto che lui stesso affermava spesso di ringraziare Dio per non averlo fatto "gabrieldannunziano" proprio perché nelle sue poesie è presente la "vita normale" e non quella immaginifica di cui D'Annunzio era il cantore.
Chi vuole approfondire o accostarsi all'opera di Guido Gozzano, "Tutte le poesie" è uno dei libri più completi a cui fare riferimento, contiene "La via del rifugio", la prima raccolta di poesie pubblicata la prima volta nel 1907 e "I Colloqui" pubblicati nel 1911, si tratta di due opere fondamentali dell'opera di Gozzano.
I versi citati nelle righe precedenti sono tratti da quella straordinaria lirica narrativa intitolata "L'amica di nonna speranza", consiglio di cercarla e di leggerla.
"Trenta quaranta, tutto il Mondo canta canta lo gallo risponde la gallina".. (Guido Gozzano)