Questa volta vorrei suggerire la lettura di un libro che apparentemente esce fuori dai miei soliti interessi, il libro si intitola "Vicini da morire. La strage di Erba e il Nord Italia divorato dalla paura" ed è stato scritto dal bravissimo giornalista e scrittore Pino Corrias.
L'autore ripercorre le vicende della strage di Erba che -secondo la verità processuale- è stata perpetrata da Olindo Romano e Rosa Bazzi, il fatto di cronaca è notissimo ed è stato oggetto di trattazione in numerose trasmissioni televisive.
Non sono un guardone dei fatti criminosi e a differenza di un certo tipo di pubblico che ama conoscere anche i particolari più scabrosi della cronaca nera, non mi piace guardare le varie trasmissioni televisive che si sono occupate di Omar, Erika, zio Michele e zia Cosima ma il caso di Olindo e Rosa mi ha colpito particolarmente e ho cercato di capire che cosa può scattare nella mente di due persone apparentemente normalissime che pianificano la morte dei loro vicini.
Corrias ha fatto un'analisi seria e approfondita di tipo sociologico antropologico su un fenomeno che, al di là del fatto di cronaca, ci induce a questa riflessione: esiste un tarlo che rode dentro le nostre coscienze e divora anche chi ha le più incrollabili certezze. Quanto di Olindo e Rosa potrebbe esserci dentro di noi e quante famiglia Castagna si trovano nei condomini che abitiamo o vicino alle nostre case?
La domanda è consequenziale al fatto che la normalità è un concetto molto relativo e sfido chiunque -sottolineo chiunque- a dire che non ha mostrato insofferenza verso i propri vicini.
Le situazioni che hanno portato allo sterminio di quattro persone sono banalissime, se vogliamo, ma sono proprio quelle che determinano l'insofferenza verso il prossimo e possono trasformare un netturbino e una domestica in assassini senza pietà (almeno secondo quanto ha stabilito il processo)
Corrias ha ampliato la sua indagine andando oltre alla Strage di Erba e ha parlato di paura del Nord, perché da Pietro Maso in poi c'è da chiedersi se esiste una relazione tra il benessere sociale e il verificarsi di certi fatti terribili anche per le modalità con cui sono avvenuti; io correggerei però la domanda e dico quale relazione c'è tra un eccessivo valore dato ai soldi e il verificarsi di certi eventi?
Olindo era un netturbino, Rosa una domestica, Pietro Maso era un ragazzo che faceva lavori precari, Omar ed Erika erano degli studenti ma tutti in un modo o nell'altro non versavano in condizioni economiche precarie; c'è un Olindo e una Rosa in ognuno di noi ma il freno morale è quello che ci ferma e non ci fa andare oltre, ma quando questo freno si rompe o non c'è è facile diventare dei mostri.
Pino Corrias dà un ritratto di Olindo e Rosa che è inquietante ma è vero: entrambi vivono il loro mondo seguendo un concetto di perfezione fatto di gesti abituali e sempre uguali, gesti che davano loro sicurezza ma che non dovevano essere disturbati da nessuno; l'ossessione per la pulizia della casa, la disposizione sempre eguale degli oggetti e la ripetizione all'infinito di abitudini che solo loro potevano conoscere vengono minacciati nel momento in cui altri rompono il fragile equilibrio che hanno costruito: tutto ciò fa scattare la molla dell'odio e il desiderio di togliere di mezzo i propri vicini. È il punto di non ritorno.
OLINDO E ROSA DENTRO DI NOI
Il libro non va letto per sapere quello di cui le cronache si sono occupate in modo esaustivo, ma va utilizzato per autocontrollarsi, per cercare di non cadere nella trappola del perfezionismo che ci porta a guardare in controluce se vi sono dei segni nel muro oppure ad avere un ossessivo rapporto con la propria auto. Rosa era ossessionata dalla pulizia e Olindo era la sua spalla e viceversa.
So che non è facile convivere con persone maleducate e sono consapevole del fatto che l'acqua dei vasi che cade sul nostro balcone ci può improvvisamente trasformare in portatori di odio e maledizioni, ma so anche che le sopraffazioni possono condurre delle persone apparentemente normali a commettere dei crimini inimmaginabili.
...dopo la condanna Rosa e Olindo hanno chiesto di non essere separati, hanno gridato la loro innocenza, forse hanno rimosso quanto è accaduto e questo è ancora più terribile.
......potrebbe anche esservi un Olindo una Rosa vicino a noi...........abbassate la radio!!!