"Uomini diversi da noi. Lineamenti di antropologia sociale" è un'opera scritta da John Beattie, studioso, filosofo e antropologo che ha dato un contributo importante agli studi di antropologia sociale.
La prima edizione in lingua italiana del libro risale al 1978, la sua riproposizione in anni successivi è una dimostrazione che l'opera è diventata un importante punto di riferimento nella bibliografia dei testi di antropologia sociale.
A questo punto è bene fare una precisazione su che cosa sia l'antropologia sociale dato che nelle righe precedenti abbiamo parlato di antropologia culturale; in modo schematico possiamo dare le indicazioni che seguono:
- emerge l'importanza di chiarire ulteriormente che le scienze sociali fanno parte di un'unica grande famiglia che comprende oltre all'antropologia culturale (in senso lato), le tradizioni popolari, l'etnologia e lo studio delle culture altre (folclore) ossia di tutte quelle culture non egemoniche e subalterne che fanno parte del mondo occidentale o che comunque vivono all'interno di determinati modelli sociali pur differenziandosi dal modello culturale dominante.
- l'antropologia sociale fa parte delle discipline etno-antropologiche e si occupa dello studio delle istituzioni e dei sistemi; in questo ambito la scuola antropologica inglese ha formulato importanti teorie tra cui quella della "sopravvivenza" in base alla quale i fatti folklorici non sarebbero altro che una sopravvivenza di precedenti stadi culturali.
L'impostazione manualistica del libro non deve spaventare anzi crediamo che possa agevolare la lettura anche di chi mostra un interesse per le tematiche affrontate e non proviene da studi di indirizzo sociale.
John Beattie è in certo senso il continuatore di un altro importante studioso inglese, Evans-Pritchard per il quale nessuna indagine antropologica può prescindere da quella storica.
Al di là comunque dell'impostazione metodologica e dall'orientamento di John Beattie è interessante notare che le tematiche affrontate spaziano dall'ambito giuridico a quello dei simboli e del linguaggio.
PERCHÉ LEGGERE IL LIBRO
Abitualmente anche chi proviene da determinati studi tende ad un'eccessiva specializzazione che fa perdere di vista il quadro d'insieme, senza entrare nel merito delle singole discipline, un approccio interdisciplinare permette invece di affrontare con maggiore consapevolezza tutta una serie di questioni dando risposta a delle domande che molti si fanno a partire dalla funzione delle norme; Beattie, ad esempio, affronta il modo in cui avviene l'organizzazione sociale nel nostro modello occidentale e come si forma il consenso attraverso di esse.
Questa prospettiva permette anche di capire come la famiglia, il primo nucleo fondante della società umana, non sia altro che un sistema ordinato di regolazione delle affettività e come dal punto di vista funzionale essa si manifesti esattamente nello stesso modo in tutte le culture.
Un altro dei temi interessanti che viene affrontato dall'autore riguarda il tema dello sviluppo dell'astrazione quale forma distintiva dell'essere umano rispetto alle altre specie animali, in relazione alle forme organizzate di convivenza e come legittimazione di una qualsiasi autorità a partire da quella familiare.
Un esempio che potrebbe essere illuminante per il lettore è il seguente: quale significato potrebbe avere il riunirsi a tavola di una o più famiglie durante una ricorrenza festiva e religiosa? Appare evidente che il significato del simbolo (il mangiare insieme) va oltre l'esigenza dell'alimentarsi ed è altrettanto evidente che la prima forma di consenso e di accettazione dell'individuo avviene in ambito familiare quale nucleo fondante di un potere più vasto quale è l'istituzione statuale.
SCHEDA DEL LIBRO
* Autore: John Beattie
* Titolo: Uomini diversi da noi (Lineamenti di antropologia sociale)
* Editore: Laterza.
* Anno di pubblicazione: 1978 (1^ edizione), 2008 (10^ edizione)
* Pagine: 402
* Codice ISBN: 9788842026105
In conclusione consigliamo la lettura di questo manuale di indirizzo che aiuta a comprendere come funzionano non solo i meccanismi di organizzazione sociale dei primitivi ma anche il funzionamento di quelle che noi definiamo "istituzioni civili".