Overblog
Segui questo blog Administration + Create my blog
10 marzo 2014 1 10 /03 /marzo /2014 05:21

macchine utensili, presse, piegatrici, presse piegatrici, utensili, macchinari

SCIASCIA E LA SUA SICILIA 

Accostarsi a questo libro significa scoprire un altro Sciascia che non è quello dell'impegno civile e della denuncia, quello noto de "Il giorno della civetta" o di "Todo modo" ma quello che riesce a trasmettere sicilianità e cultura, in uno stile asciutto,godibile che non obbliga comunque il lettore a condividerlo. 
Sciascia è sempre stato in bilico tra romanzo e pamplhet e per molti versi nella prima fase della sua produzione letteraria ha riecheggiato i temi cari al neorealismo postbellico che si richiama a Calvino, eppure nonostante questo avvio letterario comune ad altri intellettuali italiani, lo scrittore siciliano è riuscito a spaziare in generi diversi il cui comun denominatore fu una sorta di moralismo polemico che non sempre ha giovato alla sua figura di intellettuale spesso accusato di eccessivo spirito critico, eppure quello che per molti fu un difetto, per altri fu un pregio soprattutto per il fatto che Sciascia non fu mai un intellettuale organico e spesso espresse una forma di dissenso solitario. 

IL FILO COMUNE 

Esiste un filo comune che lega Sciascia a Verga e Pirandello ed è la sua attenzione verso l'antropologia siciliana che costituisce una sorta di metafora non solo della sicilianità ma anche dell'italianità, in questa serie di racconti scritti tra il 1959 e il 1972 e pubblicati la prima volta nel 1973 e poi ripubblicati nel 1996 da Adelphi, ritroviamo il Sciascia delle diverse fasi ma anche la sua puntigliosità analitica che tutto osserva sotto la lente di ingrandimento comprese le contraddizioni di una realtà umana e sociale che è anche uno straordinario laboratorio di antropologia culturale. 

Ogni racconto è un quadro dove Sciascia tratteggia le virtù e i limiti di una cultura, quella siciliana, in cui addirittura sembrano venire alimentati alcuni luoghi comuni ma si tratta di un'interpretazione ingenerosa perche Sciascia rappresenta delle piccole realtà e racconta delle piccole strorie dall'interno di quella cultura conoscendone bene vizi e virtù. la cultura di una società fatta di amori, passioni, matrimoni e dicerie. 

Tra i tredici racconti segnalo "Il lungo viaggio" che è una metafora dell'eterno ritorno, un gruppo di emigranti paga per emigrare in America ma invece di andare in America si ritrovano in Sicilia, a quanto pare la storia si ripete, un gruppo di eritrei paga per andare in Occidente, poi si ritrova abbandonata nel deserto ed è costretta a ritornare in Eritrea. 

Senza dubbio la tipizzazione dei vizi siciliani può essere un indulgere verso una descrizione limitata di una realtà che non può essere tratteggiata solo evidenziando le negatività ma quella che può essere per alcuni intesa come negatività, per altri è una necessità per dare riconoscibilità ai personaggi e alle situazioni che comunque si verificano sempre all'interno di un'intensa umanità. 
Questo è il punto qualificante di questa serie di racconti, la notazione che non è mai superficiale ma è sempre uno spaccato, un simbolo di un mondo pieno di contraddizioni e storture. 
Sciascia lo fa a modo suo, con curiosità, forse ancora con un intento polemico, ma la lettura è godibilissima e va fatta in piena libertà con tutti i vantaggi che offre il racconto breve. 

Il consiglio è di leggere il libro come Michelangelo guardava un pezzo di marmo, lui vedeva all'interno del marmo una statua, gli altri solo un pezzo di marmo. 

SCHEDA DEL LIBRO 

Titolo: Il mare colore del vino 
Autore: Sciascia Leonardo 
Editore: Adelphi 
Data di pubblicazione: 1996 
Pagine: 148

Condividi post
Repost0
Published by Caiomario - in Letteratura
9 marzo 2014 7 09 /03 /marzo /2014 13:05

L'IMPORTANZA DELLE PAROLE, L'INUTILITA' DELLE PAROLE.......

Nelle mie scorribande presso gli spazi riservati ai libri, oggi mi sono dedicato alla più bella attività che un appassionato di libri possa svolgere, prendere un libro e sfogliarlo, sono stato attirato da un piccolo libro (nel senso di sottile) di Italo Calvino intitolato "Il castello dei destini incrociati" , dopo qualche ora avevo letto le 112 pagine del racconto, ho quasi divorato ogni pagina avendo una sensazione di soddisfazione per il fatto che non devo rendere il libro in bibilioteca ma lo posso riporre nella mia amata libreria, la prima fase è stata la lettura, la seconda che seguirà sarà quella della catalogazione delle frasi più importanti, metodo che uso per non dimenticare il contenuto di un libro.

================================================= ==
Prima di procedere con la recensione, anticipo il giudizio che solitamente si mette alla fine: un bellissimo racconto, una favola per adulti affascinante e altamente didattica, un'esperienza che arricchisce il lettore e lo porta su di un terreno inesplorato e ricco di implicazioni.
================================================= ==

Il racconto breve non inizia con il classico "c'era una volta.." ma l'incipit descrittivo è quello della migliore tradizione narrativa dei favolisiti.. "In mezzo" - scrive Calvino- "a un fitto bosco, un castello dava rifugio a quanti la notte aveva sorpreso in viaggio. cavalieri e dame, cortei reali e semplici viandanti".
Lo scenario è quello classico da bella addormentata nel bosco, un castello in mezzo al bosco che si apre in mezzo ad una radura, la voce narrante che racconta di questo castello e di quello che trova dentro, una moltitudine di persone che sembrano fare parte di una ricca corte, un tavolo imbandito e illuminato con dei ricchi candelieri.
Tutti i commensali appaiono ben vestiti e sono soprattutto belli, eppure la sensazione non è tra le migliori perchè quelò castello che in un primo momento appare come una corte, è in realtà una taverna come quella- dice Calvino che si vede presso i castelli "per dare da bere a soldati e cavalcanti".
Eppure quando tutti incominciano a mangiare la voce narrante rimane sorpreso da un fatto che lo colpisce particolarmente. nessuno dei commensali parla, si intendono con dei gesti, così per chiedere di passare il sale, ad esempio, un commensale si rivolge al vicino semplicmente facendo un cenno e cosa più incredibile neppure la voce narrante riesce a proferire parola, come in un incantesimo tutti coloro che hanno attraversato il bosco e sono arrivati nel castello, hanno perso l'uso della parola, sono diventati muti.

SE NON SI PARLA, COSA SI FA DOPO CENA?

La domanda può suonare equivoca come la risposta scontata ma la domanda può essere posta anche in questi termini: se manca l'uso della parola, la conversazione e la comunicazione diventano impossibili?
Ed effettivamente lo scenario che vien a crearsi è surreale, il mutismo amplifica i rumori come la masticazione e "gli schiocchi nel sorbire il vino", i commensali restano muti e si guardano nel viso a questo punto....

ESCONO I TAROCCHI.

Questo è il punto più interessante del libro perchè oltre alla parte scritta è presente a margine del libro una raffigurazione delle varie figure presenti nelle carte che aiutano il lettore guidandolo nel significato di ogni carta e incomincia così la STORIA DELL'INGANNO TRADITO con la figura del cavaliere misterioso che ha un incontro d'amore con una giovinetta nel bosco, la giovinetta è la dea Cibele che viene subito dopo abbandoanta dal giovane cavaliere.

Il racconto è avvincente perchè ogni volta che viene scoperta una carta inizia un nuovo episodio, una nuova storia come quella, per esempio, intitolata "La storia d'un ladro di sepolcri", storia che viene evocata dal quadrato di carte: Morte, Papa,Otto di denari, Due di Bastoni.

CALVINO ED ARIOSTO, IL MODERNO CHE INCONTRA L'ANTICO

E' questo il racconto più semiologico di Calvino, quello in cui la storia fantastica è ricca di segni e significati, la scrittura di Calvino come quella di Ariosto non è mai sprofondata nella realtà, i riferimenti diventano ramificati, complicati, le parole sono il mezzo per spingere lo sguardo oltre la prospettiva della parola scritta, del resto questa è una costante che troviamo in molti dei racconti di Calvino come ne "Le città invisibili" dove gli elementi naturali sono solo ciò che sono e la città stessa viene presentata come un luogo non affolllato di cose ma di segni.
Come la città, il gioco dei tarocchi tra commensali muti è un solo grande segno a cui sono legate delle sottosezioni semiologiche, ogni segno ha quindi una valenza simbolica che invita il lettore a capire e a comprendere per evitare quel conflitto dei interpretazioni di cui lo stesso Calvino non fu mai completamente indenne.


***I capitoli intitolati "Storia dell'Orlando pazzo per amore" e "Storia di Astolfo sulla luna" sono scritti ispirandosi a quell'altro grande semiologo ante litteram che fu Ludovio Ariosto che è stato il maestro dell'arte poetica in chiave combinatoria e giocosa.
L'Astolfo di Calvino va sulla luna ma è definito il "Cavaliere del Gratuito" perchè decide di andare sulla luna per cercare le ragioni del mondo gratuito e sulla luna chi incontra il poeta ( Ariosto? ) "intento ad interpolare nel suo ordito le rime delle ottave, le fila degli intrecci, le ragioni e le sragioni".

L'ars combinatoria delle parole crea storie ed è possibile quindi giocare con le parole facendo nascere un universo linguistico che non ha più contatto con la realtà, questo meccanismo presente in molti romanzi finisce col soppiantare la realtà mistificando persino i sentimenti.
Una posizione quella di Calvino che pur essendo vicino ai movimenti neoavangardistici, ci fa comprendere come il romanzo sia un prodotto artificiale che nasce in laboratorio e parla di questo non condannando questa scelta ma sposandola e invitando il lettore a "seguire solo il procedimento della scrittura, il testo nell'atto dello scriversi", il testo diventa metanarrativa, il lettore un interprete attivo pronto a cogliere le strutture del linguaggio per carpirne segni e significati.

Segnalo inoltre:

**** I. Calvino, Il romanzo come spettacolo, in Saggi 1945-1985, a cura di M. Barenghi, Mondadori, Milano, 1995

**** M.E. Cariani, La lettura di Ariosto e di Calvino: un 'esperienza didattica, "la ricerca" 15 dicembre 1984

I. Calvino, Il castello dei destini incrociati, Mondadori, Cles, 2010

ISBN 978-88-04-39027-05

Prezzo di copertina Euro 8,50

******Oggi letto, assimilato e recensito by caiomario

Condividi post
Repost0
Published by Caiomario - in Letteratura
2 marzo 2014 7 02 /03 /marzo /2014 21:49

SULLA TOMBA DI CAVOUR

Passeggier, troppo vicino

a quest'urna non t'accosta.

Se si sveglia l'inquilino

paghi subito l'imposta

                   Antonio Baratta (Diplomatico, epigrammista, poeta)

Condividi post
Repost0
1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 22:02

article marketing italia

L'amore non dura se togli una lotta.

    (Ovidio)

       

        Due amanti felici fanno un solo pane.

           (Pablo Neruda)

             

              Due amanti felici non ha fine né morte.

                (Pablo Neruda)

                 

                 


                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 21:48

                contatore gratis

                 

                 

                 

                Foto0366-copia-1.jpg

                "L'avvocato", un dipinto di Honoré Daumier (1808-1878)

                 

                 

                 

                • Di rado gli avvocati di un delinquente sono tanto artisti da volgere l'orribile bellezza dell'azione commessa a profitto del suo autore

                (Friedrich Nietzsche)

                 

                Un avvocato con le sue scartoffie può rubare più di mille uomini con la pistola.

                 (Mario Puzo)

                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 21:18

                "Se hai paura di fare una cosa,

                pensa che sicuramente un idiota la

                farà al posto tuo"

                  (Helenio Herrera)

                 

                 

                "Un albero si riconosce dai suoi

                frutti,

                un uomo dalle sue azioni"

                  (San Basilio Magno)

                 

                 

                Troppi di noi sono fissati su ciò che

                non abbiamo,

                non possiamo avere o non avremo

                mai.

                Spendiamo troppa energia a

                deprimerci,

                quando potremmo usare quella

                stessa energia nel fare,

                qualcuna di quelle cose che davvero

                vogliamo

                  (Terry Mcmillan)

                 

                Quando la gente dice che non puoi

                fare una cosa,

                quasi ti piace provare a farla.

                (Margaret Chase Smith)

                 

                 

                Una vera decisione si misura dal

                fatto che avete intrapreso una

                nuova azione.

                Se non c'è azione, non avete in realtà ancora deciso.

                (Anthony Robbins)

                 

                Ha un vantaggio nella vita chi si

                rimbocca le maniche mentre gli

                altri continuano a parlare.

                (John Fitzgerald Kennedy)


                 

                Non bisogna indugiare quando è

                più pericoloso far nulla che non

                osare.

                (Publio Cornelio Tacito)


                 

                Chi vuol che una cosa si faccia

                incominci ad usare le braccia.

                (Frate Indovino)


                 

                Ci sono pericoli in ogni cosa che si

                fa,

                ma ci sono pericoli ancora più

                grandi nel non fare nulla.

                (Shirley William)


                 

                L'uomo diventa spesso ciò

                crede di essere.

                Se continua a dire che non si riesce

                a fare una certa cosa,

                è possibile che alla fine si diventi

                realmente incapaci di farla.

                Al contrario,

                se ho fiducia di poterla fare,

                acquisterò sicuramente la capacità

                di farla,

                anche se, all'inizio,

                magari non sono in grado di farla.

                (Mahatma Gandhi)

                 

                Il momento in cui hai bisogno di

                fare qualcosa è quando nessun

                altro ha voglia di farlo,

                quando la gente dice che non può

                essere fatto.

                (Mary Frances Berry)

                 

                 

                Non è ciò che dici o speri o desideri

                o intendi che conta,

                ma solo ciò che fai.

                Le tue scelte ti dicono

                infallibilmente ciò che sei davvero.

                (Brian Tracy)

                 

                Il più delle volte,

                le cose non ci capitano e basta -

                noi le facciamo accadere col fare ciò

                che facciamo e nel modo in cui

                siamo.

                (Tony Jeary)

                 

                La mia filosofia è che non solo tu

                sei responsabile della tua vita ma il

                fare del tuo meglio in questo

                momento ti pone al posto migliore

                per il momento successivo.

                (Oprah Winfrey)

                 

                La contemplazione è un lusso,

                l'azione una necessità.

                (Henri Louis Bergson)

                 



                 

                 

                 

                 

                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 20:31

                article marketing italia

                 

                 

                 

                 

                Scava la pozza senza attendere che spunti la luna.

                 Quando la pozza sarà finita, la luna giungerà da sola.

                 (Dogen Zenji)

                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 20:13

                article marketing italia

                 

                 

                 

                • Non andate in cerca della Verità, non aggrappatevi alle opinioni
                •  e non precipiterete in un conflitto.
                • Lasciate andare, lasciate le cose come sono,
                •  rispettate la vera natura delle cose
                • e sarete in armonia con la Via.
                •  (T'sen T'sang)
                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 19:55

                article marketing italia

                 

                 

                Che tu sappia qualcosa non vale nulla,

                se non c'è altro che sappia che tu lo sai.

                • (Persio)
                •  

                La conoscenza si acquisisce leggendo i libri;

                ma quello che è veramante necessario imparare,

                la conoscenza del mondo, si può acquisire soltanto

                leggendo gli uomini e studiando tutte le loro diverse edizioni.

                (Lord Chesterfield)

                Condividi post
                Repost0
                1 marzo 2014 6 01 /03 /marzo /2014 19:53

                Aforismi sull'educazione

                 

                 

                 

                 

                 

                 

                L'educazione s'indirizza alle facoltà morali;

                l'istruzione alle intellettuali.

                (Giuseppe Mazzini)

                 

                L'educazione è il pane delle anime

                vostre. Senz'essa, le vostre facoltà

                dormono assiderate, infeconde,

                come la potenza di vita che cova

                nel germe dorme isterilita, s'esso

                è cacciato in terreno non dissodato,

                senza benefizio d'irrigazione e cure

                d'assiduo coltivatore.

                (Giuseppe Mazzini)

                Condividi post
                Repost0

                Presentazione

                • : Condividendoidee (Filosofia e Società)
                • : Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
                • Contatti

                Cerca

                Archivi

                Articoli Recenti

                • Malombra - Antonio Fogazzaro
                  FOGAZZARO TRA SCAPIGLIATURA E NARRATIVA DECADENTE Per chi ama la letteratura decadente "Il piacere" di Gabriele D'Annunzio rappresenta l'inizio non solo di un genere, ma anche il metro di misura di un modus vivendi che nel tardo Ottocento era molto diffuso...
                • Epistula secunda ad Lucilium - Seneca
                  SENECA LUCILIO SUO SALUTEM 1. Ex iis quae mihi scribis et ex iis quae audio, bonam spem de te concipio: non discurris nec locorum mutationibus inquietaris. Aegri animi ista iactatio: est primum argumentum compositae mentis existimo posse consistere et...
                • Elogio Della Donna Erotica. Racconto Pornografico - Tinto Brass
                  46 PAGINE DI APPASSIONATO TRIBUTO AD UNA DONNA EROTICA: NINFA Non vi è traccia nella letteratura di opere esplicative in cui un regista spiega le sue scelte filmiche, per questo motivo "Elogio Della Donna Erotica. Racconto Pornografico" scritto da Tinto...
                • Favole - Jean de La Fontaine
                  Come leggere le favole di La Fontaine Tra le note presenti in molte edizioni de "Le Favole" di La Fontaine, troviamo due raccomandazioni che dovrebbero indicare la tipologia di lettori: la prima consiglia la narrazione del libro ai bambini di quattro...
                • La scoperta dell'alfabeto - Luigi Malerba
                  TRA LIEVE IRONIA E IMPEGNO MORALE Luigi Malerba nato a Berceto ( Parma ) nel 1927 , sceneggiatore, giornalista ha partecipato al Gruppo 63 e fa parte di quel movimento intellettuale che è stato definito della Neoavanguardia, partito da posizioni sperimentaliste...
                • La Certosa di Parma - Stendhal
                  Ambientato in un Italia ottocentesca in parte fantastica, in parte reale, le avventure di Fabrizio del Dongo si snodano in una serie di incontri e peripezie al termine dei quali si trova il luogo ... ECCO L'ITALIA CHE TROVÒ MARIE-HENRY STENDHAL QUANDO...
                • Il nuovo etnocentrismo in nome della lotta al razzismo
                  Sino al 1492 esistevano in America delle genti chiamate genericamente Amerindie (aztechi, maya, toltechi etc.) che costituivano il patrimonio umano e culturale di quelle terre. Sappiamo come le cose sono andate dopo quella data, da quel momento è iniziato...
                • Il ritratto di Dorian Gray - Oscar Wilde
                  Letteratura, cinema e teatro, un ritratto che non invecchia. Il ritratto di Dorian Gray è un classico della letteratura, almeno così viene definito e ogni volta che si deve usare questa espressione bisognerebbe farlo con una certa riluttanza perché c'è...
                • Filosofi: Bruno Giordano
                  VITA, OPERE Giordano Bruno (Nola, 1548-1600), entrò a diciotto anni a far parte dell'Ordine dei Domenicani nei confronti del quale mostrò insofferenza per la disciplina e per l'indirizzo culturale. Nel 1576 abbandonò l'Ordine perché sospettato di posizioni...
                • Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri - Giampaolo Pansa
                  Pansa ha la capacità di saper leggere la realtà e non semplicemente di interpretarla, la sua "narrazione" suscita stupore ed è sempre spiazzante e al di là del fatto che i suoi libri riescano a raggiungere i primi posti delle classifiche dei libri più...

                Link