La conversione di un attore o di un'attrice alla scrittura è spesso il naturale approdo di un'artista che non si accontenta solo di rappresentare ed interpretare, ma vuole anche dare libero sfogo alla creatività lasciando la propria impronta in una sua opera. Ed è questa probabilmente la ragione che sta all'origine dell'attività di scrittrice di Adriana Asti, già bravissima interprete di pellicole che hanno fatto la storia del cinema italiano.
Ricordiamo sempre con grande piacere le sue interpretazioni in film come "Salon Kitty" e "L'eredità Ferramonti", ma dopo la lettura de "La lettrice dei destini nascosti" si apprezza lo stile chiaro e piacevole che riesce a comunicare efficacemente una storia che interessa, attrae e induce alla riflessione il lettore.
Abbiamo nella trama un mondo con il quale ho avuto occasione di conoscere da vicino quando ero piccolo: quello dei ciechi; un mondo dove vi è molta più luce di quanto si possa comunemente pensare e dal quale si può sempre cogliere un messaggio di speranza anche per i normalissimi che pensano di vedere tutto e soprattutto di sentire ogni cosa. La storia ha come protagonista una giovane donna, Augusta che svolge un lavoro particolare: legge per i ciechi. I problemi legati all'handicap però sono solo un particolare, è la protagonista che vive la mancanza, una mancanza illusoria e fatta di certezze solo apparenti. Augusta è infatti pienamente occupata ha i suoi libri, la sua attività, una vita tutto sommato tranquilla ma la sua bontà messa volutamente a disposizione degli altri non può bastarle.
Fino a quando decide di rispondere ad un'offerta di lavoro che le permette di continuare il suo lavoro di lettrice mettendola in contatto con una donna malata di tumore fino a quando anche Augusta in quel contesto familiare fatto di dolore e in cui si preannuncia una fine scontata, scopre l'amore per sé.
Sono possibili diverse chiavi di interpretazione del racconto, ma anche volendo essere aderenti al testo, abbiamo tratto alcune brevi e personalissime considerazioni: non basta la pietà per avvicinarci alle persone escluse a meno che questa pietà non basti a se stessa.
E ad Augusta questa pietà e questa vocazione non basta per quanto il suo mondo le dia un apparente senso di soddisfazione e sia pieno di interessi che la riempiono. L'uomo non è infatti qualcosa che vive solo di se stesso, ha bisogno degli altri ma ha bisogno soprattutto di ricevere amore e non solo di darlo.
Se è consentito un paragone la storia di Augusta assomiglia a quella di una pianta che per vivere ha bisogno della fotosintesi: quel processo in cui le piante verdi trasformano l'anidride carbonica e l'acqua in ossigeno e carboidrati per vivere.
Un bel libro, una bella storia ben scritta e dal finale non scontato.
INFORMAZIONI SUL LIBRO
- Autore: Adriana Asti
- Titolo: La lettrice dei destini nascosti
- Editore: Piemme
- Pagine:112
- EAN 9788856606232
Articolo di proprietà dell'autore già pubblicato altrove