Fenomenologia dell'indolente semiprofessionale
incubo di conoscenti, amici, affini e collaterali...............
Dopo il feudatario, il mercante, l'uomo di corte, il borghese, il rivoluzionario,
lo yuppy,era fatale che alla ribalta della storia europea si presentasse lo"scazzato", il personaggio emergente di questo inizio millennio. La sua missione storica: farsi gli scazzi suoi...........
...così recita la presentazione presente nel retro copertina del libro, un best seller che non conosce crisi di vendite, frutto dell'arguzia di Alessandra Appiano che tra il serio e il faceto passa in rassegna tipi umani, stati d'animo riconducibili a quello che nel linguaggio comune viene chiamato scazzo.
Neologismo di inequivocabile origine, che senza alfa privativa indica lo stato d'animo di chi è in potenza ma appare impotente dinanzi alle circostanze della
vita e annoiandosi cede all'indifferenza
che non è da non confondere con quella gli indifferenti di Moravia, Sartre e dintorni.
L'esordio del libro contiene a questo proposito una precisazione che libera il campo da qualsiasi equivoco:
Stati d'animo scazzati si possono nascondere ovunque e in chiunque. Il tipo
scazzato autentico però, quello che vive lo scazzo in modo consdapevole, è invece un animale raro, intelligente e feroce. ( p.11)
La Milano da bere
In questa fenomenologia arguta e intelligente per capire con chi abbiamo a che fare, dobbiamo necessariamente riportare l'orologio della storia agli inizi degli anni Ottanta quando si viveva un clima che aveva contagiato tutto e tutti: è il periodo dello yuppismo.
Un periodo dove tra nani e ballerine, tra riviste come Capital che ritraevano i rampanti di turno, trionfava la filosofia del tutto e subito.
Erano gli anni dell'apoteosi dei manuali che indicavano la strada della felicità, la scorciatoia per fregare tutti: chiesa, nobili e terzo stato ( espressione presente nella canzone di Francesco Guccini Il sociale e l'antisociale ).
Ma erano anche gli anni che nel cinema la figura di Gordon Gekko, magnificamente interpretata da Michael Douglas nel film Wall Street, assurgeva a idolo del rampantismo e similari.
Nasce il mito del:
"Come vivere per cento anni felici", "Come diventare ricchi senza fare nulla", "Come non invecchiare mai ( titoli ricordati dalla Appiano).
E' l'epoca del nulla, delle rapine legali, delle truffe piramidali, dei primi telefonini, di coloro i quali volevano diventare top manager ( ricordate la parodia interpretata da Sergio Vastano?) di quelli che si distinguevano per gli abiti firmati e per frequentare le località più in..., era nato uno stile, si preparava la botta che avrebbe bevuto tutto..scolato anche l'ultimo goccio.
Emuli di Gordon Gekko i borsisti si preparavano a borseggiare, il parco buoi degli imbecilli elevati a sistema era pronto per andare al macello..sappiamo come è finita!
La favola di Ali Babà e i quaranta ladroni ha un finale certo, chi viveva allora questa euforia non poteva minimamente immaginare la squallida fine che avremmo fatto ( vil razza dannata)...l'avidità avrebbe divorato se stessa.
....nasce il contrario dello yuppy
Possiamo anche trattare male la natura, il mercato etc..ma questi organismi viventi ( perchè tali sono) reagiscono e sono in grado di fornire un correttivo, è l'adattamento alle circostanze, la darwiniana selezione naturale.
Dal ventre putrido dell'ipocrisia ottimistica a tutti i costi nasce il tipo scazzato e vediamo come Alessandra Appiano lo tratteggia:
Il tipo scazzato autentico ha costanza, grinta, memoria e determinazione, e tutte le arti lecite per deprimersi vengono da lui usate senza remore. Non dimentica
mai di farsi tutte le mattine al risveglio quelle domande che rovinerebbero la vita
a chiunque, nè di memorizzare con accanimento tutti i disgusti, le disillusioni e
le fregature capitategli, nè di arrabbiarsi ferocemente per le schifezze della vita.
Spesso non sposandosi e non accompagnandosi con un suo simile-osserva la Appiano- lo scazzato sembrerebbe che stia correndo verso un precipizio che porterà all'estinzione del suo genere, ma non è così perchè il mostro si rirpoduce nelle situazioni più impreviste e lo si vede già quando piccolo mostra atteggiamenti da scazzato:
Quando meno te lo aspetti, dai genitori più terrificanti, dalle situazioni più squallide, di una tetra noia serenizzata, lui il bimbo scazzato si erge inconfondibile ( pag.14 ).
Il bimbo scazzato è compulsivo, urla ha sempre in mano un aggeggio della spazzatura elettronica, piange...poverino, urla poverino, è al centro dell'attenzione, non sa camminare da solo, è circondato da nonni, parenti e affini, genitori premurosi, è stato nevrotizzato:
Ovviamente detesta tutto quello che una famigliola felice fa, con un avversione incontrollata e incontrollabile per i picnic campagnoli, per i Natali festaioli e soprattutto per quel terribile circo equestre dove lo portano perchè si diverta
e dove lui inevitabilmente si deprime a morte. (pag.14)
Quando diventa adolescente lo troviamo perdere il suo tempo tra spazzatura high tech, niente lo stimola, nè letture, nè film, nè sensazioni nuove, salvo che strumentalizzare i grandi della depressione a suo uso e consumo: legge Leopardi ma non è Leopardi, usa Sartre ma non lo comprende, pensa di essere un hacker ma si stanca anche del computer per poi passare al touchscreen. è sempre più compulsivo, la sua schizofrenia raggiunge il parossisimo quando si rende conto del suo nulla:
...il poeta o il musicista sanno trarre spunto per produrre le loro opere, mentre lo
scazzato non produce assolutamente niente, si strazia e basta: in questa mancanza di strumentalizzazione sta la sua nobiltà (pag.15)
nel suo produrre nulla, l'individuo del nuovo millennio è stanco, non ha scopi se non quello di tormentare chi gli sta accanto, tediando ad ogni istante gli animi allegri, provocando scompiglio, è un untore dell'ansia, è un depresso semiprofessionale a cui la valeriana non non fa nessun effetto: è uso consumare benzodiazepine ( non uso il nome commerciale del famosissimo farmaco).
Il nostro ha bisogno di ansiolitici, di antidepressivi e spesso di eccitanti che lo fanno salire su e scendere giuù, salire su e scendere giù......................
Le cause dello scazzo secondo la Appiano (e secondo me)
Bisogna rendere merito all'autrice che in questa fenomenologia, non usa mai uno stile letterario greve e noioso anzi spesso si sorride, quando si legge il libro, perchè la descrizione e le considerazioni non scadono mai nel gergo paramedicale, nello psicologismo da talk show pomeridiano, nel sociologismo da psichiatri presenzialisti.
E anche quando analizza le cause, lo fa provocando nel lettore il sorriso!!!
Ma quali sono queste cause? Sono molteplici:
Le ambizioni deluse: volevo diventare un cantante ma sai......volevo fare una cosa ma gli altri......
Mancanza di novità (condivido, condivido): tutto è riprodubcibile, tutto è fotocopiabile, non c'è più il gusto di plasmare, di creare:
Tutto è ripetuto e ripetibile, tutto è fotocopiato, tutto in fondo è scontato e imitabile
e a ben pensarci, di pochissima importanza. Ogni scazzato vive nel continuo timore di non essere altro che un banalissimo scazzato come tanti. (pag.16)
E' vero!!! La clonazione è la filosofia dello scazzato e nello stesso tempo la causa della sua perdizione!!
Origini della filosofia dello scazzo
L'autrice individua il centro di questo stile di vita nell'incoerenza:
in psicopatologia, disturbo della personalità,tipico
della schizofrenia,caratterizzato dall'insorgenza di un processo ideativo che
si sviluppa fuori dei normali rapporti logici
lo scazzato può essere prolisso e poi cadere nel mutismo, dice tutto e il contrario di tutto, è censore e libertino, ha sempre ragione, nessuno lo può contraddire, è allegra comare e nello stesso tempo il suo umore sembra condizionato dal mestruo delle sensazioni, non ha capo nè coda, è infantile il suo motto è:
La vita è mia e me lo rovino io, quando lo dico io e comunque a modo mio.
(pag 18)
un elenco che non finisce mai
Divertente l'elenco che la Appiano fa dei vari tipi di scazzato e di scazzate - non volendo rivelare il contenuto per non togliere il gusto della lettura mi limiterò a dire che non manca nessuno proprio nessuno:
L'attrice....sempre presente tra tronisti e bamboccioni, spesso cubista pentita incline a cene con i potenti di truno, un pò escort un pò Marilina ( brutta copia dell'originale Marylin) anche Marylin aveva cominciato così (pag.29).
La fotomodella fa tutti i concorsi...dalla Miss salsiccia alle selezioni per Miss sederino d'oro, crede nei book fotografici e investe un patrimonio ( da dove vengono i soldi?), lei precaria è sempre griffata.
Il critico, pontifica su tutto e da giudizi su ogni cosa, non è Sgarbi ma vorrebbe essere come lui, appioppa stroncature a tutti...poverino!!!!!
...e poi l'artista, il commercialista, la casalinga, l'analista, il sic. ( leggere chi è il sic)
Le manie...
Nella sua vita indolente lo scazzato che vorrebbe essere tronista ha manie oroscopeggianti ( chi vuole intendere, intenda), ama i trattamenti estetici e la depilazione integrale ( l'esser glabro è il suo desiderio), rincorre le imbonitrici professionali delle televendite.
L'atteggiamento degli scazzati difronte alle ciarlatanerie estetiche oscilla fra
il massimo distacco e la massima adesione: come sempre difronte a qualsiasi
scempiaggine diffusa e consumata. (pag.75)
...e così è per l'automobile veicolo di scazzo dentro la quale e nella quale si bivacca inebetiti nello scazzo, nelle file ai semafori verdi, ipnotizzati dai cafoncelli
che imperturbabilmente si scaccolano il naso, oscurati dalle multe stratificate
sui parabrezza............ ( pag.77)
..e infine le fidanzate degli scazzati
Dalla tardona alla donna topolina, dalla donna cocker alla pentita, da quelle che si vogliono sistemare alle tipologie incrociate ( fertiltardona e dintorni).
un anticipo:
LA FATALTARDONA: FATALE+TARDONA. Non è un coleottero, anche se preferisce abiti con ali da farfalla al posto delle maniche ( il suo mito vivente è la Carrà) (pag.117)
Finale con brio
Ho acquistato il libro più che altro attirato dal titolo e nel mio continuo vagare tra librerie e biblioteche ho scoperto un libro che pensavo fosse nuovo , i classici ormai mi stanno stretti a patto che non ne riesca a cogliere aspetti nuovi; questo è uno dei libri che ho letto più velocemente e divertendomi ad ogni pagina, non conoscevo l'autrice e solo dopo ho appreso che il libro va in giro dal 1992 e che in quell'anno venne pubblicato nella collana che reca il titolo Biblioteca Umoristica Mondadori.
Della stessa autrice segnalo un altro libro Sola? che non ho letto ma che mi procurerò presto...
Il libro l'ho acquistato con uno sconto del 25% rispetto al prezzo di copertina (Euro 8,80) grazie a una campagna promozionale presente in tutte le librerie Mondadori.
Alessandra Appiano
La vita è mia e me la rovino io!
Oscar Mondadori
Arnoldo Mondadori Editore
pag.134
Euro 8,80
Consigliato.