Se qualcuno si attende di trovare in questo libro ( o serie di libri a seconda delle edizioni) i particolari erotici delle avventure di Giacomo Casanova vedrà disattese le proprie aspettative, perchè queste memorie sono uno straordinario affresco della società del '700 di cui Casanova fu un perfetto interprete ed un'importante protagonista.
Non è azzardato affermare che nessun personaggio del '700 più di Casanova, ha saputo meglio rappresentare quel secolo ed, ironia della sorte, la sua morte sopraggiunse quando la Rivoluzione Francese stava dando il colpo di grazia a quell'Ancient Regime a cui, non c'è dubbio, Casanova apparteneva non tanto perchè ne condividesse le idee quanto per frequentazioni di luoghi e personaggi che appartenevano a quella calsse sociale.
QUALE EDIZIONE SCEGLIERE
Giova al lettore interessato all'opera che in commercio vi sono varie edizioni delle memorie di Giacomo, la precisazione è d'obbligo perchè l'opera non è stata scritta in italiano ma in francese.
Nel '700, il francese era la lingua internazionale dell'epoca, quindi si è dovuto tradurre il manoscritto originale; a parere mio la migliore versione è quella con la traduzione di Piero Chiara pubblicata dalla Mondadori nella collana "I Meridiani", ma vi è ache un'edizione più economica (due soli volumi) edita dalla Newton Compton; detta edizione che è stata tradotta da Pietro Bartalini Bigi e ha il pregio di avere 16 tavole a colori disegnate da Giorgio De Chirico.
Entrambe le edizioni sono comunque buone per ciò che concerne la traduzione.
Personalmente ho la versione edita da Dall'Oglio, per la collana "I Corvi - Collana Universale Moderna" acquistata al prezzo di lire 500 (cinquecento), questa edizione consta di 6 volumi formato pocket, contiene una lunga ed interessante prefazione dello stesso Casanova e numerose note di rimando che guidano il lettore alla scoperta non solo della vita dell'illustre veneziano, ma anche della società europea dell'epoca.
"Memorie scritte da lui medesimo" è stato pubblicato da Garzanti ed è una versione ridotta rispetto a quella da me letta e indicata nelle righe precedenti.
UN AFFRESCO DI UN'EPOCA
In queste memorie il lettore vedrà che non si segue un punto fisso, Casanova stesso dice:
"
non avendo tenuto di mira un punto fisso, il solo sistema da me adottato, se di sistema si possa parlare, è stato quello di abbandonarmi al vento che mi spingeva.Quante vicissitudini in questa indipendenza di metodo"
Proprio questa precisazione ci permette di dire che nelle sue memorie Casanova non parla solo delle sue avventure ma parla anche della società dell'epoca che ben conosceva e di cui era assiduo frequentatore.
Il Nostro ebbe, infatti, rapporti con i maggiori intellettuali dell'epoca: da Rousseau a Voltaire; con musicisti come Mozart e con personaggi della vita politica e di corte come Madame de Pompadour,Federico II di Prussia, Benedetto XIV, Caterina II di Russia etc.
Come frequentatore delle corti europee e come diplomatico, Casanova entrò in relazione con le cancellerie delle potenze dell'epoca ma anche con i salotti più importanti: interessante a questo riguardo è la narrazione dell'incontro con la marchesa G. ( Casanova da galantuomo omette il nome) in cui Casanova fornisce tutta una serie di elementi che ci fanno capire che dovevasi trattare di una gran dama dell'aristocrazia romana animatrice del mondo salottiero dell'epoca, laddove si facevano gli incontri che contavano.
E tra abati, cicisbei, gran dame ed eminenze, l'affresco diventa un racconto appassionante che potrebbe essere utilizzato come canovaccio per tessere la trama di un film. In questa lunga narrazione la vita di Casanova appare come un capolavoro mischiandosi con quella del mondo che all'epoca contava. Dai suoi racconti emerge la figura di un Casanova fu seduttore tout cour non solo di donne ma anche di molti personaggi importanti della vita politica del '700, fu proprio grazie a questa sua innata capacità che ebbe l'incarico di diplomatico e di agente segreto.
CASANOVA E LE DONNE
E' lo stesso Casanova che racconta quali furono i suoi rapporti con le donne, vediamo la sua interessante e per certi versi unica posizione:
"Per quel che riguarda le donne, si tratta di inganni reciproci, che non si mettono in conto, perchè quando vi si immischia l'amore, di solito ci si inganna da una parte e dall'altra.
Il temperamento sanguigno mi rese sensibilissimo alle voluttà; ero sempre allegroe disposto a passare da un godimento ad un altro nuovo, e nello stesso tempo molto ingegnoso nell'inventarli.
IL CREDO DI CASANOVA
Casanova dichiarava di credere in un Dio immateriale, autore e padrone di tutte le forme, non ha dubbi circa l'esistenza di Dio e confessa di essersi rivolto a Lui con la preghiera e di essere stato sempre esaudito.
In questa confessione la seguente frase mi ha colpito particolarmente:
"La disperazione uccide, ma la preghiera la fa sparire, e quando l'uomo ha pregato, acquista la fiducia in sé e agisce".
Si tratta di un'affermazione che rivela un Casanova filosofo che non è affatto in contraddizione con il suo credo di libertino; scrive infatti a tal proposito Casanova:
"Io non solo sono monoteista, ma cristiano fortificato dalla filosofia, la qual cosa non ha mai guastato".
Il pensiero di Casanova è sicuramente l'aspetto più interessante che possiamo rilevare dalla lettura delle sue memorie che ci permettono di capire che cosa significasse per lui il libertinaggio di cui fu l'autentico interprete.
I GUSTI DI CASANOVA IN FATTO DI CIBO E DI DONNE
Casanova confessa di avere avuto per base un'eccellente morale che definisce "frutto necessario dei divini principi radicati nel mio cuore", ma ammette anche di "essere stato per tutta la vita vittima dei sensi", ma, diventato vecchio, ritiene che il suo comportamento fosse erroneo e arriva a connotarlo come una follia di gioventù.
Ma pur ammettendo l'errore Casanova fa un vero e proprio elogio del piacere arrivando a confessare che :
"Mi sono piaciute le pietanze fini: il pasticcio di maccheroni fatto da un buon cuoco napoletano, l'olla podrida degli Spagnoli, il merluzzo di Terranova ben grasso, la selvaggina con l'odore di chiuso e i formaggi la cui perfezione si manifesta quando i piccoli esseri che vi si formano dentro cominciano a diventare visibili".
Gusti sui generis soprattutto in materia di formaggi, quanto poi alla selvaggina che sa di chiuso è interessante notare come i gusti gastronomici cambino con il tempo, il merluzzo di Terranova doveva essere una specialità per i palati fini dell'epoca, ma temo che, quanto ad odori, coloro che vivevano nel '700 accettavano un pò di tutto anche ciò che noi connotiamo semplicemente con il termine "puzza".
Riguardo alle donne Casanova dichiara:
"Quanto alle donne, mi è parso sempre soave l'odore di quelle che amavo.
Che gusti depravati -dirà qualcuno- Che vergogna riconoscerli in sé e non arrossirne!".
L'ESSENZA DEL LIBERTINAGGIO SECONDO CASANOVA
In questa confessione Casanova si fa beffe delle critiche e dichiara da vero libertino (ecco l'essenza del libertinaggio) che non è possibile concepire Dio come un Essere Supremo che gode delle nostra astinenze e dei nostri dolori.
Se Dio ci ha dato tante belle cose è perché di queste cose noi possiamo provare piacere e fa il seguente elenco:
- Amor proprio (orgoglio che non va confuso con la superbia);
- Desiderio di elogi (riconoscimento);
- Sentimento di emulazione;
- Forza;
- Coraggio.
"Coltivare il piacere dei sensi fu sempre la mia più notevole occupazione; non ne ebbi mai alcuna più importante. Sentendomi nato per il bel sesso, l'ho sempre amato e me ne sono fatto amare più che ho potuto. Ho anche amato la buona tavola con trasporto, e sono stato sempre appassionato per tutti gli oggetti che hanno eccitato la mia curiosità".
Scritto di mia proprietà già pubblicato altrove