Ciò che conta è solo l'amore, ciò che è "indubitabile è immediatamente certo è soltanto l'oggetto dei sensi, dell'intuizione, della sensazione"
La nuova filosofia - sostiene Fuerbach - considera l'essere umano non solo come sostanza pensante ma come "una sostanza effettivamente pensante". Cosa si deve intendere per essere? È l'essere dei sensi, dell'intuizione, della sensazione e dell'amore.
Afferma Fuerbach:
"Solo nella sensazione, solo nell'amore, l'essere singolo, cioè questa persona, questa cosa, ha un valore assoluto, il finito diventa infinito: e in questo, solo in questo, si rivela la profondità infinita, il valore divino, la verità dell'amore. Solo nell'amore, Dio che vede ogni cosa nella sua singolarità, è vero e reale".
Lo stesso Dio qual'è concepito dal cristianesimo è una mera astrazione, una proiezione immaginaria dell'amore; l'uomo concependo un Dio immaginario esce dal suo limite e facendosi Dio gli attribuisce tutte le sue qualità in una dimensione infinita; in tal modo l'uomo finisce per essere totalmente alienato da Dio: da una parte vi è la divinità assoluta, quale sostanza immutabile ed astratta, dall'altra l'uomo completamento separato da essa.
L'assunto da cui parte Fuerbach è il seguente: l'essere singolo ha un valore assoluto solo nell'amore e non nel pensiero astratto , amore che si qualifica come passione unico segno rivelatore dell'esistenza.
Di contro il pensiero astratto è privo di sensazione e non è in grado di stabilire una distinzione tra l'essere singolo e l'essere astratto.
L'amore permette di cogliere questa differenza tra ciò che è l'essere e l'oggetto distinto da sé, l'aspetto più evidente di questo differenziarsi è il dolore e proprio con il dolore si riesce a comprendere che soggettivo e oggettivo non sono la stessa cosa.
"Il dolore della fame consiste nel fatto che non vi è nulla di oggettivo nello stomaco, ma lo stomaco è per così dire oggetto a se stesso, mentre le pareti vuotesi sfregano le une con le altre, invece di aderire a una sostanza".
Le sensazioni umane non hanno quindi un significato empirico per la vecchia filosofia ma hanno un valore ontologico- metafisico.
La prova dell'esistenza di un essere fuori da sè risiede nell'amore. Esiste solo ciò che procura amore e la differenza tra ciò che è e cio che non è deriva tanto dalla gioia quanto dal dolore.
Fuerbach propone una nuova filosofia appoggiata sull'amore e sulla "verità della sensazione", attraverso l'amore, infatti, l'uomo riconosce la nuova filosofia la quale non è altro che la consapevolezza della sensazione. Il cuore viene portato al livello dell'intelletto, il cuore non vede oggetti astratti e metafisici ma oggetti reali e sensibili.
La filosofia moderna si basa sul certo, su ciò che si sente e rigetta il pensiero degli scolastici che hanno elaborato un pensiero privo di qualsiasi collegamento con la realtà fisica; ciò che conta per Fuerbach è l'essere pensante e autocosciente, tuttavia anche la filosofia moderna arriva a questa conclusione con un pensiero astratto e ciò rappresenta un limite che non dà certezza assoluta, al contrario ciò che è indubitabile e certo "è soltanto l'oggetto dei sensi, dell'intuizione, della sensazione".
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