LA STORIA DEI TROTTA : quando i "franzosi" stavano coi sardi e i piemontesi.
Chi era il Trotta? Era il progenitore dei Trotta che aveva combattuto nella battaglia di Solferino nel 1859, da una parte c'erano gli austriaci , dall'altra parte l'esercito franco-sardo (sardo perchè la Sardegna era parte integrante del regno Sardo-Piemontese...la Sardegna era già unita........e sardi erano molti fanti), il Trotta era uno che non sbagliava un colpo e gliele dava ai franco- sardo-piemontesi, eccome se gliele dava, dall'altra parte i sardi, piccoli e terribili ( allora i sardi erano piccoli e terribili soldati). Il Trotta salvò zio Beppe (Francesco Giuseppe) e si frantumò la clavicola, chi sparò il colpo? Forse un "franzoso", un piemontese o un sardo...sta di fatto che il Trotta diventò l'eroe di famiglia.
Chi era il Trotta? Era un italiano o meglio era un suddito fedele agli austro-ungarici e suo nonno aveva combattutto con Radetzsky , un italiano di orgine slava, Giuseppe era coraggioso, ebbe come la massima onorificenza: l'ordine di Maria Teresa.
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- Primo inserto: L'Unità d'Italia è una cosa complessa, da studiare prima di tutto, perchè non in tutti era nel cuore l'Italia, i confini allora erano diversi e diversa era la cultura..........il Trotta era un pò come il Trota!
....ed era uno che avrebbe preferito morire al suono di una banda militare e in particolare quello della MARCIA DI RADETZSKY.
- Secondo inserto: Sul significato degli inni.....ci sarebbe da dire molto, tuttavia è curioso conoscere aspetti che sono stati "addomesticati" ad uso dei contemporanei, non sempre sono dei momenti identificativi di un paese e le ragioni storiche, non si può far finta che non esiste una polemica nei confronti dello stato unitario. A Bolzano c'è il presidente della provincia che non ha voluto festeggiare, dica allora da che parte vuole stare.........se dalla parte dei Balilla o di Radetzsky.........Trotta non aveva paura di essere corente e le scelte le fece in modo chiaro..........è proprio su questo che dobbiamo fare chiarezza!!!!!!
Joseph Roth ci porge con eleganza uno spaccato di quel mondo e lo fa con la padronanza di chi potrebbe essere un eccellente soggettista come Mazzini lo fu per l'Unità d'Italia, c'è uno spirito nostalgico nel ripensare al periodo dell'Impero e il suo è forse un romanzo apologetico? C'è molto odore di cavalleria in queste magnifiche pagine dove il particolare diventa il "metodo" per illustrare quel mondo che oltre che di cavalli sa di tabacco vecchio, tabacco da presa e di zuppa fumante.
I grandi scrittori no sono soliti usare la retorica, vergano con la penna come il pittore fa con il pennello.
- Terzo inserto: Roth, ritaglia dei quadretti che entrano nell'immaginario e ci fanno sentire l'odore della zuppa fumante e del tabacco da presa e poi di legumi, spinaci scuri e teneri ravanelli.
Leggere la storia dei Trotta e del sottotenente, Carlo Giuseppe, barone di Trotta è scorrere la storia di quel periodo in cui l'Italia era austriaca....un bel libro che merita di essere letto.
- Quarto inserto: Abbiamo parlato di Balilla........avete mai letto il testo di Goffredo Mameli? Quello che si canta è una parte, un'altra parte è stata tolta, riporto alcune strofe:
"i bimbi d'Italia/si chiaman Balilla"
"Già l'Aquila d'Austria /le penne ha perdute"
....................versi dimenticati ed omessi....scritti da Goffredo Mameli, ma il pennuto austriaco.....con i "franzosi" e i sardi piemontesi le penne le aveva davvero perdute.
INFORMAZIONI SUL LIBRO
Titolo: La marcia di Radetzky
Autore: Joseph Roth
Editore: Adelphi
Collana: Gli Adelphi
Pagine: 432
Data di pubblicazione: 24/04/1996
Prezzo. 13 euro
Fonti Immagini: http://farm5.static.flickr.com/4154/5084954064_b1b3915a5a.jpg;
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