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Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie

La Pecorella - Trilussa

Una povera Pecora imprudente,

passanno un fiume spensieratamente,

cascò nell'acqua, fece: glu-glu-glu,

e nun se vidde più.

Naturarmente, tutte le compagne,

saputo er fatto, corsero sur posto

e incomiciarono a piagne.

- Povera Pecorella!

- Lei ch'era tanto bona!

- Lei che era tanto bella! -

Puro l'Omo ciannò: ma, ne la furia

de dimostraje la pietà cristiana,

invece di strillà: - Povera Pecora! -

strillò: - Povera lana! -

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La poesia dialettale vede molti magnifici rappresentanti e uno dei più vivaci ed arguti è il romano Trilussa che continua ad essere apprezzato con rinnovato interesse da intere generazioni di lettori. In questo sonetto, Trilussa, racconta le reazioni contrastanti che vengono suscitate da un evento drammatico come quello della morte. Non sempre quando si esprime il proprio dolore per la dipartita di qualcuno vi è sincero disinteresse, spesso in questa circostanza drammatica viene fuori quello che di più torbido alligna nel pensiero degli individui. Nel sonetto La Pecorella, "l'Omo" non riesce a tacere il vero motivo del suo rammarico per la morte della pecora che, in seguito a questo tragico evento, non avrebbe più prodotto lana. Il dispiacere quindi non è per la pecora ma per il mancato guadagno causato dalla sua morte.

Caiomario

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