Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
I buoni parenti
I buoni parenti, dica chi dir vuole,
a chi ne può aver, sono i fiorini:
quei son fratelli carnali e ver cugini,
e padre e madre, figlioli e figliole.
Quei son parenti, che nessun sen dole,
bei vestimenti, cavalli e ronzini:
per cui t'inchinan franceschi e latini,
baroni, cavalier, dottor di scuole.
Quei ti fanno star chiaro e pien d'ardire,
e venir fatti tutti i tuoi talenti,
che si pon far nel mondo, nè seguire.
Però non dica l'uomo: "I' ho parenti";
che, s'e' non ha denari, e' può ben dire:
"Io nacqui come fungo a' tuoni e venti!"
IL COMMENTO DI CAIOMARIO
I veri parenti per Cecco Angiolieri sono i fiorini (la moneta di Firenze nell'epoca il cui visse l'irriverente senese) ma a condizione che uno può averne. I fiorini cioè i soldi sono i veri parenti di cui non si ha mai motivo di lamentarsi, essi ti procurano comodità di ogni tipo; e davanti ad essi si inchinano tutti: francesi e latini, nobili, cavalieri e dottori. Insomma vale il detto latino che "pecunia non olet" per nessuno.
I soldi -ribadisce Cecco- fanno in modo che tu possa conseguire qualsiasi obiettivo materiale....ovviamente in questo mondo.
Conclude Cecco con un'osservazione caustica e cinica: Però non si deve dire -Io ho parenti- pensando di trovare in loro un appoggio se non si hanno soldi; chi infatti non ha soldi dovrebbe dire:
Io nacqui solo come un fungo esposto alle intemperie".
Ancora una volta Cecco Angiolieri si dimostra beffardo e cinico, con una malizia ed una perfidia rarissima ma....ammirabile!!