E' forse uno dei libri più belli di Mario Luzi che ha scritto il testo in occasione del venerdì santo del 1999; più che un testo letterario è un testo di lirica altissima che si snoda attraverso dei versi liberi di rarissima intensità.
poetica.
In particolare queste meditazioni sulla Via Crucis rappresentano nel loro insieme un lungo componimento dove il singolo quadro rappresenta un momento della passione di Cristo.
Con un azzardo dall'esito ben riuscito, Luzi si cala nell'animo di Cristo e rivive i vari momenti della Passione dalla preghiera all'Orto degli Ulivi sino al momento di massima intensità rappresentato dalla salita che porta al Calvario.
Qual'è la caratteristica principale dello stile narrativo del libro? E' uno scrivere semplice, pratico ma non privo di poesia che ha uno specifico intento: quello di essere compreso dal grande pubblico ma soprattutto dalle tantissime persone che seguono la processione del Venerdì Santo.
I versi de "La passione. Via Crucis al Colosseo", furono letti durante la processione da un attore, leggiamo uno stralcio di queste meditazioni:
Forse, Padre mio, mi sono affezionato alla terra più del giusto.
E' bella e terribile la terra.
Io ci sono nato quasi di nascosto,
ci sono cresciuto e fatto adulto
in un suo angolo quieto
tra gente povera, amabile e esecrabile................................
Commento
E' Gesù che parla durante la Passione e si rivolge a Dio chiamandolo Padre mio e ripercorrendo le tappe della sua esistenza ed esprime il suo stato d'animo da cui traspare tutta la tristezza per dover abbandonare una vita terrena piena di gioia ma anche di tanto dolore e alla quale, da uomo, si è legato al punto da esclamare con passione "è bella e terribile la terra".
Ricorda di essere nato senza scalpore nè clamori, "quasi di nascosto" tra gente povera e nel contempo gioiosa ed esecrabile dove Luzi non cede alla retorica che scivola nell'identificazione del povero e buono ma anzi il povero può anche essere degno di disprezzo perchè non necessariamente ad una condizione sociale corrisponde anche una nobiltà d'animo e un'onestà interiore.
Ma qual'è il Cristo che ci rappresenta Luzi? E' un Cristo da cui traspare anche il momento doloroso del distacco, un Cristo da cui trapela la contraddizione e che esclamerà:
Congedarmi mi dà angoscia più del giusto.
Sono stato troppo uomo tra gli uomini o troppo poco?
Il terrestre l'ho fatto troppo mio o l'ho rifuggito?
La nostalgia di Te è stata continua e forte,
tra non molto saremo ricongiunti nella sede eterna.
Un libro che consiglio vivamente perchè riesce ad infondere un forte sentimento religioso seppur vissuto nella problematicità.
Riflessioni profonde vissute e sentite in un momento di fortissimo dolore