L'agenzia di raiting Moody's ha tagliato l'affidabilità di 26 banche italiane. Il motivo? I rischi dovuti tanto alla recessione quanto ai provvedimenti presi dall'esecutivo guidato da Mario Monti, tutti elementi che di fatto hanno fatto fermare l'economia. Il mercato lo sa e boccia le banche italiane le uniche che hanno beneficiato nel maxi prestito voluto da Mario Draghi, tra le banche bocciate vi sono Unicredit passato da A2 a A3, Intesa Sanpaolo da A2 a A3 e Banca Monte Paschi Siena da Baa1 a Baa3.
L'Abi reagisce e si scaglia contro Moody's e bolla come "irresponsabile, incomprensibile, ingiustificabile" la decisione dell'agenzia di raiting, nella nota si legge che questa decisione è "un aggressione all'Italia, alle sue imprese e alle sue famiglie, ai suoi cittadini"; l'Abi poi punta i piedi contro le agenzie di raiting che definisce "come un elemento di destabilizzazione dei mercati".Da Salerno ha parlato anche lo stesso presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari che ha detto: "La premessa macroeconomica ci pare palesemente contradditoria perchè nell'ultimo giudizio negativo il tema era che il paese non assumeva le giuste politiche di stabilità di bilancio, oggi la premessa è che il paese ha assunto le decisioni in ordine alla stabilità di bilancio il che determina nel breve periodo una riduzione della domanda, è buona la prima o è buona la seconda se no non si comprende".
L'Abi chiede con forza che la Bce intervenga su questi giudizi paventando il rischio di un corto circuito mediatico dal quale non se ne esce più. L'Abi ha convocato un comitato di presidenza per decidere le eventuali azioni da adottare.
Sorge spontanea una domanda: cosa c'entra l'attacco alle famiglie e alle imprese? Se attacco c'è è per il mondo bancario, l'unico che ha beneficiato degli aiuti della Bce. Forse sarebbe il caso che l'Abi desse una risposta sul fatto del perchè quei soldi dei cittadini europei non vengano messi in circolo per aiutare l'economia delle famiglie e delle imprese. Questa volta la bocciatura di Moody's trova il consenso dei tanti cittadini a cui le banche hanno chiuso la porta in faccia.