Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
IL TITOLO AD EFFETTO
Se il successo di un libro fosse determinato dal titolo "Falli soffrire. Gli uomini preferiscono le stronze" scritto da Sherry Argov andrebbe preso ad emblema di come si scrive un libro di successo a partire dal titolo. Non c'è dubbio sul fatto che la frase che fa da titolo incuriosisce il potenziale lettore, mentre non si può dire se il libro venga letto più da un pubblico femminile o da uno maschile perché entrambi potrebbero avvicinarsi con diverse motivazioni:
Resta il fatto che la frase del titolo fa parte di tutte quelle espressioni stereotipate che vengono utilizzate quando si parla si parla delle relazioni tra donne e uomini ed è chiaro che l'autrice espone il punto di vista di una donna, ma -è questa la sorpresa- il libro non si rivolge a delle "stronze" ma a tutte quelle giovani donne che per difendersi e tenersi stretto il proprio uomo devono diventare stronze.
IL RITRATTO DELLA PERFETTA STRONZA
Eppure il lettore esaurita la curiosità di accostarsi al libro solo per il titolo ad effetto scoprirà un libro che potrebbe essere collocato a metà tra l'analisi comportamentale che riguarda la relazione uomo-donna e il vademecum su cosa bisogna fare e non fare per avere un rapporto di successo e duraturo. Il tutto viene esposto con stile ironico e a volte caustico, la Argov usa un linguaggio semplice ed efficace e delinea il ritratto della perfetta "stronza": è una donna che intanto non si lascia influenzare dai fatti della vita e che è pienamente cosciente dei "rischi" che sta per affrontare, accetta le regole del gioco e le volge a sè adattandole alle circostanze, insomma è una donna sicura che sa essere nel contempo enigmatica e affascinante e che usa le armi della seduzione non in maniera plateale.
Probabilmente nel ritratto delineato dalla Argov non tutte le donne si possono riconoscere ed è altrettanto vero che molte donne non sarebbero nemmeno in grado di mettere in pratica i consigli suggeriti dall'autrice, ma resta il fatto che aumentare la propria autostima diventa un meccanismo di difesa utile in tutte le relazioni donna-uomo a prescindere dal fatto che queste siano quelle di coppia.
Il rischio che invece corre la lettrice è quello di intepretare in modo sbagliato "l'essere stronza" perché è facile passare dalla determinatezza all'antipatia, così come è altrettanto facile cercare di assomigliare ad un uomo credendo di essere una "perfetta stronza". A questo punto, per comprendere appieno lo spirito del libro, è necessario che il termine "stronza" venga interpetato come sinonimo di:
E se la qualità dell'essere scaltrita aiuta nella relazione di coppia, non c'è dubbio che diventa una vera e propria arma che aiuta a sopravvivere in ogni circostanza della vita, diventare padrone di un'arte -in questo caso dell'arte del vivere e del rapportarsi agli altri- significa conoscere tutti i segreti e permette di non essere vittime. Del resto non era questo l'obiettivo finale di tutte coloro le quali gridavano "l'utero è mio e lo gestisco io"? Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e la donna di 40 anni fa non è la donna di oggi, ma è innegabile che la subalternità della donna alla cultura del maschio permane e permarrà fino a quando non cambierà il modo di intendere la relazione di coppia e la famiglia.
Sherry Argov questo lo ha capito molto bene e lungi dal voler "rivoltare" il mondo mettendo in discussione il modo di intendere la famiglia parte dal primo nucleo fondante di essa: la coppia e lo fa dalla parte di Eva.
INFORMAZIONI SUL LIBRO