Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
Ne "Il fu Mattia Pascal" viene raccontato un episodio che rientra in quella sorta di umorismo tetro e senza sbocchi di cui Pirandello è stato maestro impareggiabile. L'episodo a cui facciamo riferimento è quello della:
BIBLIOTECA BOCCAMAZZA
Mattia è alla ricerca di una lavoro e dopo vari tentativi il suo amico Pomino glielo trova presso la Biblioteca Boccamazza, la biblioteca è stata lasciata da un vecchio prete, Monsignor Boccamazza ed è in decadenza.
Il vecchio bibliotecario non se ne prende cura e tra libri polverosi e topi enormi che girano indisturbati, Mattia cerca di dare ordine al locale ma..... il signor Romitelli, il vecchio bibliotecario non ne vuole proprio sapere di lasciare. Solo la morte del Romitelli permetterà a Mattia di svolgere nel pieno delle sue funzioni il suo nuovo lavoro di bibliotecario.
MATTIA, I LIBRI E IL MARE
Il rapporto di Mattia con i libri è all'inzio conflittuale ma la vera causa del suo disagio non sono i libri, ecco come racconta Pirandello questo particolare:
"La prima volta che mi avvenne di trovarmi con un libro tra le mani, tolto così a caso. senza saperlo da uno degli scaffali, provai un brivido d'orrore. Mi sarei dunque ridotto come il Romitelli, a sentir l'obbligo di leggere, io bibliotecario per tutti quelli che non venivano alla biblioteca? E scaraventai il libro a terra. Ma poi lo ripresi; e - sissignori - mi misi a leggere anch'io, e anch'io con un occhio solo, perché quell'altro non voleva saperne.
Lessi così un po', disordinatamente; ma libri, in ispecie, di flosofia. Pesano tanto: eppure chi se ciba e se li mette in corpo, vive tra le nuvole. Mi sconcertavano peggio il cervello, già di per sé balzano.
Quando la testa mi fumava, chiudevo la biblioteca e mi recavo per un sentieruolo scosceso, a un lembo di spiaggia solitaria."
Alla vista corroborante del mare, Mattia ritorna alla vita ma non si libera dall' oppressione intollerabile che lo attanaglia, è un'oppressione dovuta al "mal di vivere" e ai mille perché esistenziali che lo gettano nella disperazione fino a quando il mare stesso sembrò dirgli:
"Vedi, caro, che si guadagna a chiedere certi perché? Ti bagni i piedi. Torna alla tua bibloteca! L'acqua salata infradicia le scarpe; e quattrini da buttar via non ne hai. Torna alla biblioteca, e lascia i libri di filosofia. va', va'".
La lettura difficile non esiste, esistono invece le condizioni piscologiche della persona che, quando creano avvilimento e disperazione, sono la vera causa dell'oppressione intollerabile vissuta istante dopo istante.
Pagina memorabile in cui Pirandello racconta lo stato di angoscia dovuto ad una vita che non riesce a dare risposta ai mille perché.
Fonte foto: http://www.flickr.com/photos/12362665@N00/6171702293 tratta dall' "album di Albe!"