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Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie

La Frode (Ludovico Ariosto)

Avea piacevol viso, abito onesto

Un umil volger d'occhi, un andar grave;

Un parlar sì benigno e sì modesto,

Che parea che Gabriel dicesse: Ave.

Era brutta e deforme in tutto il resto;

Ma nascondea queste fattezze prave

Con lungo abito e largo; e sotto quello

Atossicato avea sempre il coltello.

Ludovico Ariosto (Orlando Furioso canto 14)

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In questa gustosissima ottava, l'autore descrive in modo efficace la Frode dipinta come una donna dal viso piacevole, dalle parvenze oneste, dal parlare benevolo apparentemente modesto e dimesso. Dietro queste fattezze ingannatrici la Frode nasconde il coltello dell'inganno, pronto sempre a colpire i malcapitati che le si presentano davanti. L'accostamento della Frode con l'Arcangelo Gabriele costò all'Ariosto l'accusa di irriverenza verso le Sacre Scritture, ma una siffatta chiave di lettura sarebbe oggi fuori dal tempo, rimane, invece, un gustoso ed efficace quadretto satirico che, seppur espresso in tono scherzoso, lascia un senso di inquieto timore nel lettore che vi si accosta.

Caiomario

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