Storia della filosofia, letteratura e recensioni librarie
IL PENSIERO UNICO DEL CONSUMO AD OLTRANZA
In un periodo di crisi come l'attuale si assiste ad un proliferare di testi, articoli, recensioni che parlano di mercato, consumi e crisi, ognuno esprime il suo punto di vista e dà la sua ricetta per fronteggiare quello che è senza dubbio uno dei momenti peggiori dell'economia mondiale a partire dalla grande depressione del '29 che allora colpì gli Stati Uniti e poi si diffuse poi in tutto il mondo. Ieri come oggi.
L'accostamento tra quella crisi e quella che dal 2008 attanaglia buona parte del mondo occidentale è tuttavia improprio anche se le immagini di file di disperati che attendono di consumare un pasto presso le strutture di assistenza caritatevoli potrebbe indurre a far pensare che stiamo vivendo una situazione analoga.
Le analogie per quanto concerne le cause tra la crisi del '29 e quella odierna sono moltissime, allora il mondo capitalistico lasciato libero di fare aveva innescato quella che è stata definita"Una delle più grandi catastrofi della storia", da John M. Keynes, il più autorevole tra gli economisti moderni.
Che la "legge di mercato" lasciata senza regole e senza controlli sia uno dei pericoli maggiori per la stessa economia capitalistica, sono ormai d'accordo molti economisti, compresi quelli di scuola liberale, eppure sembra che la lezione del '29 non abbia insegnato nulla perché a differenza del passato la nostra economia rischia di vivere in un perpetuo stato di crisi a causa di un modo di concepire il consumo come unico motore per creare occupazione.
Quando sento parlare di crescita mi chiedo che significato possa avere questa parola che è diventata una sorta di parola magica che va a braccetto con un'altro totem della comunicazione del non senso: "ripresa", e più sento entrambe le parole, più mi rendo conto che non l'economia può essere rivitalizzata solo cambiando radicalmente il modello culturale di concepire i consumi.
GUIDA AI CONSUMI CONTRO LA CRISI, PREZIOSI CONSIGLI CONSUMARE SENZA SPRECARE
Nelle mie frequenti incursioni in libreria sono stato attratto da un libro intitolato "Guida Ai Consumi Contro la Crisi", scritto da autori notissimi: Antonio Lubrano e Vauro; il primo (Lubrano) è un volto televisivo che ha goduto di una grande popolarità per aver ideato e condotto la trasmissione televisiva "Mi manda Lubrano" l'antesignana di tutti i programmi che si occupano di difesa dei consumatori; il secondo (Vauro) è altrettanto noto al pubblico televisivo per la sua partecipazione alle trasmissioni di Michele Santoro.
Dalla insolita coppia è nato un libro che più che essere una riflessione sulla crisi del capitalismo, costituisce una preziosa guida pratica su come vivere il consumo e su come difendersi da tutto ciò che ci fa diventare più poveri giorno dopo giorno.
Anche se il libro non è un saggio, la parte introduttiva sembra averne tutte le caratteristiche, alcuni punti meritano di essere condivisi per chi voglia conoscere le tematiche affrontate in chiave di consigli pratici.
Il primo punto almeno sul piano teorico lo condivido in pieno: noi non siamo quel che consumiamo anche se tutto il marketing ci vuole fare credere, ad esempio, che una macchina rispecchia la nostra personalità.
Se René Descartes diceva "Penso dunque sono" per ribadire la centralità del pensiero umano come caratteristica dell'essere e dell'esistere, per molti pubblicitari la parola d'ordine è invece "consumo, dunque sono"; è facile intuire che cambiano completamente le prospettive: consumiamo perché ci identifichiamo in un prodotto e se questa confusione viene portata alle sue estreme conseguenze l'uomo invece di essere un soggetto pensante che consuma consapevolmente diventa una macchina che fagocita ogni cosa per affermare la sua esistenza.
Il secondo punto che mi trova concorde riguarda la confusione ingenerata dall'idea che un'azienda produttrice di beni di mercato tradizionali possa "accreditarsi" (è questo il termine efficacemente utilizzato dal curatore della parte introduttiva) come il tutore del nostro benessere psichico. Non esiste un'azienda che ha questa mission ma vi sono aziende che si sforzano di produrre rispettando diversi principi etici, saperle selezionare è già un passo in avanti per chi voglia seguire i dettati del consumo consapevole.
Il terzo punto meriterebbe un ampio commento in un periodo in cui la parola "delocalizzazione" sembra essere il principio ispiratore di molte aziende; vi sono beni che necessariamente devono essere prodotti dov'è la loro sede naturale; ad esempio le olive all'ascolana sono tali non solo se vengono prodotte seguendo la ricetta tradizionale ma anche se sono prodotte nel territorio geografico di appartenenza, ma questo può valere per i vini e per tanti altri prodotti.
Come potete notare quando si parla di "consumo consapevole" si rischia di utilizzare un'espressione svuotata di qualsiasi significato, è necessario quindi che ognuno dia il giusto valore alle parole e a quello che esse significano a partire da tutto ciò che consumiamo e che ci serve per vivere.
UN "DIZIONARIO" PRATICO UTILE E CHE SPAZZA VIA OGNI CONFUSIONE
Oltre al contenuto interessantissimo della guida, ciò che più ho apprezzato è il modo in cui sono stati ordinati gli argomenti affrontati, la scelta di porli in ordine alfabetico ne favorisce infatti la consultazione e rende la lettura più gradevole. Ad esempio nella lettera A, gli autori trattano diversi argomenti, tra cui l'argomento "Acqua"; tra le diverse notizie presenti sull'argomento, ne è presente una che dovrebbe fare rivedere il proprio modo di fare acquisti in modo sconsiderato: moltissime persone, ad esempio, acquistano l'acqua in bottiglia e ciò costituisce una spesa notevole che incide pesantemente sul bilancio familiare, si è calcolato che la spesa media per famiglia sia di circa 300 euro all'anno, eppure pochissimi consumatori si prendono la briga di sapere che tipo di acqua viene erogata dal proprio rubinetto. Spesso, infatti, la qualità dell'acqua pubblica è migliore di quella acquistata in bottiglia, perché allora buttare dei soldi per un acquisto inutile, soldi che potrebbero essere impiegati per acquisti davvero necessari per l'economia domestica?
ATTENZIONE AGLI ASTERISCHI
Ho sempre avuto una diffidenza per gli asterischi presenti nelle confezioni di molti prodotti, quando vedete un asterisco -avverte Lubrano- incominciate ad allarmarvi perché spesso in un'etichetta c'è tutto e il contrario di tutto. Insomma molte aziende dichiarano una cosa e poi con l'asterisco scrivono in caratteri piccolissimi un'altra cosa. Lubrano fa un esempio che dovrebbe fare pensare: l'espressione "coscia di prosciutto non stagionata" vuole dire semplicemente che non è prosciutto, lo sapevate? Gli esempi presenti sono innumerevoli, ne volete un altro?
COSA HO SCOPERTO, ATTENZIONE AL TARTUFO AL PETROLIO
Grazie alla guida ho incominciato a guardare bene le etichette e ho scoperto una cosa che ha dell'incredibile. In commercio vi sono dei prodotti tipo l' "olio al tartufo" o "uova al tartufo", sapete che in nessuno di questi prodotti c'è tartufo, ma un derivato del petrolio che si chiama "bismetiltiometano" che ricorda l'aroma del tartufo?
Purtroppo non tutti sanno che la normativa sull'etichettatura è stata fatta apposta per creare confusione tra i consumatori i quali comprano prodotti che non hanno nemmeno una piccola frazione di tartufo.
Per difendersi allora cosa bisogna fare? Acquistare solo prodotti che portano la seguente denominazione:
"Aroma naturale di tartufo", gli altri lasciateli sugli scaffali dei supermercati.
Vi consiglio di procuravi la guida, leggerla con attenzione e poi porvi nei confronti dei prodotti in modo diverso, ne trarrà giovamento il vostro portafoglio e la vostra salute mentale e fisica.
SCHEDA DEL LIBRO
* Titolo: Guida Ai Consumi Contro la Crisi
* Autori: Antonio Lubrano, Vauro
* Editore: Nuova Giudizio Universale S.r.l.
* Anno di pubblicazione: 2010
* Pagine: 160
* ISBN 978-88-904784-3-7
** Basta girarsi ed essere meno attenti che settete .....è fatta, ci hanno fregati di brutto.......attenzione quindi, come dice Lubrano: "La situazione peggiora quando all'asterisco ricorre l'industria alimentare".
Guida ai consumi contro la crisi | Giudizio Universale
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