Marsilio Ficino (1433-1499) visse nella Firenze medicea trovando in Cosimo de' Medici un generoso mecenate che ne favorì l'opera di studio e che istituì l'Accademia platonica nella Villa di Careggi dove il Ficino svolse una prolifica attività di studio e di traduzione delle opere di Platone arricchite con un prezioso commentario. Altre sue opere sono: la traduzione delle Enneadi di Plotino, degli scritti di Pseudo-Dionigi e di altri autori ermetici; l'Epistolario dove troviamo numerosi riferimenti alla cultura del suo tempo; il De Religione christiana e la Theologia platonica de immortalitate animorum.
Ficino fu un fiero avversario dell'aristotelismo nella sua versione averroista nella quale vedeva uno dei maggiori pericoli per due capisaldi della dottrina cristiana: l'immortalità dell'anima personale e la provvidenza di Dio. Nella sua opera principale, la Theologia platonica de immotalitate animorum, Ficino oppone al naturalismo aristotelico una filosofia dello spirito ispirata al platonismo. La filosofia è per Ficino un progressivo divenire della rivelazione del Verbo; si può parlare a questo proposito di platonismo cristiano in quanto Ficino intende la filosofia esclusivamente in favore del Cristianesimo. Anche nel suo sorgere la filosofia era un manifestarsi del logos divino: i primi profeti, Zarathuštra, Ermete Trimegisto sono le prime manifestazioni del Verbo che troverà poi nei greci e in Platone la sua forma compiuta e matura. La coincidenza tra la filosofia di Platone e il cristianesimo è per Ficino una vera e propria identità anche se questa affinità è incentrata esclusivamente sull'idea dell'immortalità dell'anima così come l'aveva interpretata Agostino.
Deus et anima
L'idea che la filosofia di Platone fosse un'anticipazione del cristianesmo non è, infatti, nuova nella storia del pensiero filosofico in quanto era stata già teorizzata dai Padri greci e , con grande convinzione, da Agostino; Ficino proprio rifacendosi a questa tradizione sostiene che il platonismo affermando il primato dello spirito e della trascendenza sul mondo sensibile è la filosofia che favorisce l'ascesa dell'intelletto verso l'Ente perfetto, tuttavia il solo intelletto non basta per condurre l'anima vicino a Dio, è necessario un atto d'amore, Per sostenere l'immortalità dell'anima Ficino ricorre a particolareggiate argomentazioni la cui tesi di fondo si può riassumere nell'idea che l'anima vive la sua precarietà nel mondo sensibile e che solo passando dalle tenebre alla luce può riunirsi a Dio quale Realtà spirituale perfetta. L'avvicinamento dell'anima a Dio può avvenire solo con l'amore (l'eros platonico), l'uomo che realizza questo slancio d'amore è la copula mundi che riconduce la molteplicità del mondo sensibile alla perfezione dell'Uno. Solo nel Cristianesimo si realizza la compiutezza del rapporto fra Dio e l'uomo, tutte le altre religioni realizzano parzialmente questo rapporto e rappresentano un momento di preparazione il cui percorso si conclude con la figura di Cristo, il mediatore per eccellenza tra Dio e l'uomo. Il platonismo di Ficino, come si può vedere, è un platonismo rinascimentale nel senso che è una filosofia tutta tesa al Cristianesimo che come religione sapiente trova conforto culturale nel platonismo secondo l'interpretazione che le diede lo stesso Ficino. Pur non potendo parlare di sintesi tra Cristianesimo e platonismo è innegabile che quest'ultimo si presenta a Ficino come lo strumento razionale necessario per superare le inutili dispute teologiche di occamisti, aristotelici e averrosti che avevano caratterizzato l'attività dei cattedratici dal medioevo fino al Rinascimento.