IL MALATO IMMAGINARIO
Nel 1979 veniva proiettato nelle sale cinematografiche "Il malato immaginario", un film esilarante e per certi versi tragico che meglio ha saputo rappresentare al di fuori dei teatri la celebre commedia di Molière e il cui interprete indimenticato e indimenticabile fu Alberto Sordi.
La pellicola ebbe un grande successo soprattutto per la grande vena comica e ironica che ha permeato quasi tutte le sequenze di quel celebre film di diretto da Tonino Cervi che ha liberamente reinterpretato il malato d'immaginazione che è si un malato immaginario ma proprio per questo soffre di un disturbo che è oggetto di numerosi studi da parte della comunità scientifica e in particolare degli specialisti di psichiatria.
SIAMO TUTTI IPOCONDRIACI E LE SALE DEI PRONTO SOCCORSO SONO INTASATE
Le sollecitazioni non mancano per quanto riguarda la descrizione di patologie più o meno gravi , trasmissioni tv, programmi radio, un diluvio di informazioni presenti su internet che scatenano un clima di allarmismo e mettono in moto la massa di di ipocondriaci pronti ad intasare le sale d'aspetto dei medici di base e le corsie dei vari Pronto Soccorso: " Proprio ieri sentivo un dolorino alla schiena, non sono forse i sintomi di quella malattia di cui parlavano...."
L'allarmismo si trasforma in una vera e propria mania che prende il sopravvento e distrugge anche la nostra tranquillità: il percorso dei malati immaginari non risparmia nessuno, medico di base, analisi, tac, radiografie, visite specialistiche, tutti i sintomi presunti mettono in allarme anche gli altri componenti della famiglia che vengono travolti dall'insana preoccupazione.
Questa insana preoccupazione per il proprio stato di salute è ormai sempre più diffuso, secondo alcune statistiche in Italia vi sono circa dal 5 al 10 per cento di malati immaginari che riversano le loro energie a prevenire e a curare quello che non c'è.
Molti di noi hanno sperimentato questo stato di preoccupazione anche semplicemente ritirando le analisi del sangue quando un valore si discostava dal range posto accanto al valore registrato, è quello il momento in cui si chiamano le sorelle e i fratelli, l'amica o l'amico, il figlio e la figlia e si incomincia attraverso delle congetture di capire che cosa possa essere facendo delle similitudini con i sintomi che provava questo o quel conoscente, la tappa successiva è quella più insidiosa :la diagnosi del medico di famiglia non basta, si va alla ricerca del medico bravo, dello specialista, del "fachiro" che è migliore nel suo campo.
Avviene quella sorta di trasmigrazione familiare che porta il "paziente" a viaggiare per essere visitato da un noto specialista dalla parcella salata perchè più costa, più è bravo, l'ansia sale, non basta più nessuna diagnosi neppure quella del fachiro specialista in.....
PERSONAGGI CELEBRI MALATI IPOCONDRIA
Mal comune mezzo gaudio: una volta videmmo un'intervista rivolta a Carlo Verdone che oltre ad essere un bravissimo attore, ha una caratteristica unica, riesce semplicemente vedendo una pastiglia a dire di quale farmaco si tratti e cosa veramente incredibile è a perfetta conoscenza di ogni posologia e di ogni controindicazione.
Celebre è anche l'ipocondria di Woody Allen e nel mondo letterario uno dei più grandi ipocondriaci era Marcel Proust ma non manca nel mondo scientifico il suo rappresentante di punta, Charles Darwin.
Nel mondo dello spettacolo uno dei più famosi ipocondriaci è stato Michael Jackson che era solito ricorrere a massiccie dosi di farmaci di cui non aveva assolutamente bisogno.
Il caso limite è quello di Barbra Streisand che gira sempre con il suo medico personale ma non è la sola, un notissimo ( il più noto ) uomo politico italiano è anche lui costantemente seguito dal proprio medico.
Anche qui l'elenco è lunghissimo, dimostrazione questa che l'ipocondria colpisce sia le persone comuini che quelle celebri ed anzi più il livello di notorietà sale, più aumenta la paura delle malattie...( o di morire e perdere quello che si ha?).
MA SI PUO' GUARIRE?
Ci sono forme di ipocondria passeggere dovute a particolari momenti di stress in cui si somatizza tutto quello che si sente o si legge e ha a che fare con le più disparate patologie, ma ci sono coloro che passano il loro tempo a guardare giornali che parlano di salute ( di malattie) oppure a leggere pagine e pagine Internet che riguardano questa o quella malattia.
Alcune di queste persone quando parlano con qualcuno , incominciano a raccontare delle loro malattie, quasi che questo sia l'unico modo di attirare l'attenzione su di sé, è molto facile che questa mania poi degeneri in rabbia.
PAURA DI TUTTO
In una società medicalizzata come la nostra, il pozzo senza fondo a cui drenare risorse non sono i malati veri ( che poi guariscono) ma i malati d'immaginazione ( che non guariscono mai);abbiamo visto gli esiti dell'ultima presunta pandemia che ha spinto migliaia di persone, suggestionate dal catastrofismo elevato a sistema, a vaccinarsi contro l'influenza A/H1N1 , passata la paura collettiva gli
organismi internazionali si sono affrettati a ridimensionare i rischi di questa presunta pandemia.
Analisi, specialisti, farmaci da banco e da "sottobanco" sono spesso tutto il contorno che circonda il malato d'immaginazione che tra tutte le malattie presenta in particolare due patologie: il mal di testa e il mal di schiena; questo sentire "male" il proprio corpo porta come conseguenza a sentire male ogni cosa compresa quella sfera emotiva che viene scambiata come patologia..
COME VIENE CURATO L'IPOCONDRIACO
Se l'ipocondriaco è un malato immaginario non è un malato ma se la sua diventa una fobia di avere malattie e questa (paura) si trasforma in psicosi l'ipocondriaco è un malato, finalmente l'ipocondriaco ha raggiunto il suo obiettivo che è quello di sentirsi male e al medico non rimane che somministrare ansiolitici e antidepressivi che dovrebbero curare gli squilibri neuro-psicologici.
Ma se il farmaco non basta, l'ipocondriaco recidivo può e deve essere indirizzato verso la psicoterapia che permette di poter individuare e risolvere quei conflitti interiori che sono alla base di una delle patologie più insidiose che i normali esami clinici non possono diagnosticare.
IL CONTRARIO DELL'IPOCONDRIACO
Un esempio da imitare su come reagire ad una malattia o ad un infortunio (veri) ci viene da quello straordinario personaggio che è Valentino Rossi, un mese dopo l'incidente al Mugello, Valentino è tornato in sella pronto a regalarci ancora spettacolo: avrà avuto bravissimi fisioterapisti, i migliori orotopedici ma ha una cosa che l'ipocondriaco non ha, l'autostima di sè e se non si vuole bene a se stessi come si può pensare di volere bene agli altri?
Queste riflessioni nascono anche dal fatto che in famiglia assistemmo alla parabola discendente di una ipocondriaca che stava perfettamente in salute ma che, nella convinzione di stare male, ha incominciato ad assumere quantità incredibili di farmaci, questa persona è deceduta per un tumore al fegato.