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23 gennaio 2015 5 23 /01 /gennaio /2015 17:50

Er lunedì piantassimo er servizio

perchè ce venne l'ordine da fori,

er martedì sospesi li lavori,

er mercoledì fu chiuso l'esercizzio.

Giovedì scioperai co' li sartori

perchè mi' moje sta ner sodalizzio,

e venerdì che fecero er comizzio

fui solidale co' li scopatori.

Sabbato s'aspettò la decisione

con una bicchierata socialista

a li compagni della Commissione;

e intanto fu firmata una protesta

contro la borghesia capitalista

che ce fa lavorà pure la festa!

_______________________________

Il sonetto venne scritto nel 1914, a quanto pare gli impenitenti fannulloni dediti a tempo pieno all'assenteismo erano allora diffusi come lo sono oggi, curioso il fatto poi che i fannulloni ideologizzati siano sempre quelli che trovano le scuse più assurde pur di non lavorare. Da sempre i fannulloni serrano le fila sotto la protezione di questo o quella organizzazione sindacal-partitica per difendere i propri privilegi facendosi scudo della loro intoccabilità ad oltranza e ricorrendo alla scusa del diritto acquisito. Che avrebbe detto Trilussa davanti alla pletora di quei dipendenti pubblici che fanno timbrare il cartellino ai colleghi e non vanno a lavorare oppure che si ammalano sempre di venerdì? Probabilmente avrebbe dedicato loro un sonetto dove avrebbe ridicolizzato il tracotante comportamento di chi pensa che la cosa pubblica sia una vacca da mungere per il proprio tornaconto personale.

Caiomario

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Published by Caiomario - in Letteratura - Trilussa
19 gennaio 2015 1 19 /01 /gennaio /2015 13:07

Una povera Pecora imprudente,

passanno un fiume spensieratamente,

cascò nell'acqua, fece: glu-glu-glu,

e nun se vidde più.

Naturarmente, tutte le compagne,

saputo er fatto, corsero sur posto

e incomiciarono a piagne.

- Povera Pecorella!

- Lei ch'era tanto bona!

- Lei che era tanto bella! -

Puro l'Omo ciannò: ma, ne la furia

de dimostraje la pietà cristiana,

invece di strillà: - Povera Pecora! -

strillò: - Povera lana! -

___________________________________

La poesia dialettale vede molti magnifici rappresentanti e uno dei più vivaci ed arguti è il romano Trilussa che continua ad essere apprezzato con rinnovato interesse da intere generazioni di lettori. In questo sonetto, Trilussa, racconta le reazioni contrastanti che vengono suscitate da un evento drammatico come quello della morte. Non sempre quando si esprime il proprio dolore per la dipartita di qualcuno vi è sincero disinteresse, spesso in questa circostanza drammatica viene fuori quello che di più torbido alligna nel pensiero degli individui. Nel sonetto La Pecorella, "l'Omo" non riesce a tacere il vero motivo del suo rammarico per la morte della pecora che, in seguito a questo tragico evento, non avrebbe più prodotto lana. Il dispiacere quindi non è per la pecora ma per il mancato guadagno causato dalla sua morte.

Caiomario

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Published by Caiomario - in Letteratura - Trilussa
14 gennaio 2015 3 14 /01 /gennaio /2015 12:39

Ner mejo de la lotta

fra li Sorci e l'Ucelli,

ce fu la Lega de li Pipistrelli

che s'ariunì d'urgenza in una grotta.

- E noi che famo? - chiese er Presidente,

che pe' paura d'esse compromesso

era rimasto sempre indipennente -

Er Sorcio, ne convengo, c'è parente,

ma de l'ucello se pò di' l'istesso. -

Un Pipistrello che parlava in nome

der gruppo de le Nottole, rispose:

- Prima vedemo come

se metteno le cose.

La vecchia tradizzione der partito

c'insegna de decide l'intervento

all'urtimo momento,

quanno tutto è finito.

Pe' questo aspetterei

che se formi er corteo der vincitore

per imboccasse, senza fa' rumore

framezzo a le bandiere e a li trofei.

Io, infatti, da che vivo,

ogni tre mesi cambio distintivo

e vado appresso a tutti li cortei.

___________________________________

Sonetto sempreverde che confinare nell'ambito della poesia dialettale sarebbe riduttivo ed erroneo, Trilussa scrive in romanesco ma è proprio la forma che dà slancio alle sue formidabili pennellate godibili da tutti quei lettori che ne sanno cogliere il fine sarcasmo e la felice libertà. Trilussa da abile verseggiatore qual'è, colpisce sempre nel segno, evita l'eloquenza e la futilità, arriva al dunque e fa dire all'irriverente popolano quello che nel poeta potrebbe forse suscitare qualche riserbo. Quanto all'opportunismo degli italiani ci sarebbe molto da dire, ci limitiamo ad osservare che non è un vizio nuovo, intere generazioni lo hanno adottato come "filosofia" di vita che poi hanno trasmesso a coloro che venivano dopo.

Caiomario

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Published by Caiomario - in Letteratura - Trilussa

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