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23 aprile 2014 3 23 /04 /aprile /2014 20:50

 

ENESIDEMO

 

I dieci tropi

 

 

 

 

  Uno dei maggiori rappresentanti dello scetticismo del terzo periodo che si richiama agli insegnamenti di Pirrone, fu Enesidemo di Cnosso,che criticò le posizioni della Quarta Accademia di Filone di Larissa e della Quinta Accademia di Antioco di Ascalona.

 

Enesidemo visse probabilmente nella seconda metà del I sec. a.C., scrisse otto libri intitolati Discorsi pirroniani andati persi, sappiamo però che questi scritti furono dedicati a tale Elio Tuberone che secondo alcuni storici della filosofia sarebbe l'amico di gioventù di Cicerone.

 

 Secondo Enesidemo le posizioni espresse da queste due scuole nella loro opposizione allo stoicismo si erano distaccate dai capisaldi della filosofia scettica espressi da Pirrone di Elide. Questo è il motivo per cui gli storici della filosofia sono concordi nell'affermare che con Enesidemo, Agrippa e Sesto Empirico si ha una ripresa delle posizioni di Pirrone il fondatore dello scetticismo vero e proprio.

 

Per Enesidemo mantenne un atteggiamento critico nei confronti degli scettici dell'Accademia ritenendo che la loro critica per la cosiddetta "conoscenza comprensiva" espressa dagli stoici si era rivelata del tutto inconcludente in quanto rimasero imbrigliati nella critica stessa.

Secondo Enesidemo il vero scettico deve invece mantenere un atteggiameno imperturbabile ed equidistante sia nei confronti della conoscenza comprensiva che di quella incomprensiva.

 

I 10 ARGOMENTI SUI QUALI BISOGNA SOSPENDERE IL GIUDIZIO

 

Nello scetticismo antnico Enesidemo è celebre per avere compilato i 10 tropi o modi intorno ai quali è necessario sospendere il giudizio. I tropi sono da intendersi nel significato di modi di sentire che essendo appunto determinati dai sensi sono di per sè fallaci e non garantiscono una conoscenza universalmente valida.

 

Sesto Empirico nella sua opera intitolata Schizzi pirroniani elenca i 10 tropi di Enesidemo che si riferiscono:

 

  • "alla varietà che si nota negli animali";
  • "alle differenze che si riscontrano negli uomini";
  • "alle diverse costituzioni dei sensi";
  • "alle circostsaze";
  • "alle posizioni, agli intervalli, ai luoghi";
  • "alle mescolanze";
  • "alle qualità e composizioni degli oggetti";
  • "alla relazione";
  • "al verificarsi continuamente o di rado";
  • "alle isitituzioni, costumanze, leggi, credenze favolose e opinioni dogmatiche".

 

L'impossibilità di determinare un criterio  di conoscenza universalmente valido non riguarda solo i modi di sentire ma comprende anche le tradizioni, le leggi e le opinioni dogmatiche, in particolare in queste ultime fa rientrare i dogmi delle varie religioni che esprimono formulazioni in cui è impossibile risalire alle cause e agli effetti.

 

 

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Published by Caiomario - in Filosofi: Gli Scettici
22 aprile 2014 2 22 /04 /aprile /2014 04:35

SESTO EMPIRICO

La sospensione del giudizio

 

 

 

 

 


Fa parte integrante delle regole comportamentali da tenere dinanzi ai fenomeni  la sospensione del giudizio che si attua -come spiega Sesto Empirico nella sua opera Schizzi pirroniani - "per mezzo della contrapposizione dei fatti".

In questi fatti vi rientrano sia i dati del senso che dell'intelletto,  la contrapposizione riguarda:

 

  • i dati di senso verso altri dati di senso ( "la stessa torre di lontano appare rotonda, da vicino quadrata");
  • i dati dell'intelletto verso altri dati dell'intelletto ( "quando a colui che afferma esista una provvidenza, deducendola dall'ordine che regna nei fenomeni celesti, opponiamo che i buoni sono spesso infelici e i tristi felici, e, perciò concludiamo che la provvidenza non esiste")
  • i dati di senso verso i dati dell'intelletto ("come Anassagora che a chi affermava essere la neve bianca, opponeva che la neve è acqua ghiacciata, che l'acqua è nera, che perciò anche la neve è nera").

 

L'opposizione può anche riguardare:

 

  • cose presenti a cose presenti;
  • cose presenti a cose passate o future.

 

 

Quando qualcuno appartenente ad un'altra corrente filosofica presenta un argomento che non siamo in grado di risolvere non bisogna entrare in polemica ma rispondergli:

 

"come prima che nascesse colui che introdusse la setta che tu segui, il ragionamento, secondo essa sano, non era ancora manifestato, eppure sussisteva, in quanto si riferisce alla realtà, un'argomentazione opposta a quella che tu obietti ora, che non appare ancora a noi; talché noi non dobbiamo per anco assentire al ragionamento che pare ora essere il valido".

 

 

 

 

 

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Published by Caiomario - in Filosofi: Gli Scettici
21 aprile 2014 1 21 /04 /aprile /2014 17:49

 

 

   SESTO EMPIRICO

Gli scettici non sopprimono i fenomeni

 

 

 

 

 

 

 Sesto Empirico respinge l'accusa di coloro i quali affermano che gli Scettici vogliano sopprimere le rappresentazioni sensibili; il modo di procedere degli scettici -spiega Sesto Empirico- non è quello di investigare su un dato fenomeno ma "intorno a ciò che si afferma" su di esso.

Per essere convincente egli fa l'esempio del miele: il miele produce in noi una sensazione di dolcezza, ciò che è oggetto di ricerca "è quello che si afferma, cioè, se esso miele sia dolce".

L'affermazione può apparire paradossale perchè indagare sulla sensazione di dolcezza che si prova mangiando il miele significa indagare sulle caratteristiche del miele stesso, tuttavia bisogna ritornare alla premessa iniziale e che riguarda l'accusa rivolta agli scettici di volere sopprimere i fenomeni, in realtà si tratta di un'accusa priva di fondamento in quanto gli Scettici indagano e accertano la verità o la falsità di una determinata affermazione e non accettano in modo passivo le "asserzioni temerarie" dei dogmatici che, se non verificate, possono nascondere l'inganno.

 

Dal punto di vista metodologico Sesto Empirico propone un criterio di verifica di una determinata teoria, cioè se una teoria si basa su asserzioni false oppure vere. La discriminazione tra falso e vero viene ricondotto ai fenomeni stessi che sono veri se trovano riscontro in una comune percezione.

 

 

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Published by Caiomario - in Filosofi: Gli Scettici
21 aprile 2014 1 21 /04 /aprile /2014 16:44

SESTO EMPIRICO

 

 

 

 

 

 

 

 

Il fine ultimo dello scetticismo è conseguire l'imperturbabilità e la serenità dello spirito, gli scettici non devono essere turbati dalle contrapposizioni tra i fenomeni e le percezioni dell'intelletto; per quanto lo scetticismo nella sua terzo periodo rivolga le sue attenzioni al metodo, rimane  anche in questa fase una scuola di saggezza da cui possaimo ancora oggi attingere per affrontare le sfide che ci presenta la complessità del mondo moderno.

 

 

 

 

 "Il principo causale dello scetticismo diciamo essere la speranza di conseguire l'imperturbabilità", con queste parole Sesto Empirico stabilisce il fine dello scetticismo, un fine però condizionato a cui "uomini, dotati di una natura alta e nobile" devono aspirare. Sotto questo aspetto la parola "speranza" sembra rimandare ad un progetto ambizioso che senza il giusto impegno e senza il corretto approccio potrebbe rimanere solo un'aspirazione fino a trasformarsi in un fallimento. 

 

Il principio fondamentale dello scetticismo - spiega Sesto Empirico- è quello di opporre ad una ragione un'altra di uguale valore, in base a questo presupposto non si può stabilire  alcun dogma, il saggio deve avere come regola di condotta quella di essere un non dogmatico.

 

 

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21 aprile 2014 1 21 /04 /aprile /2014 15:52

SESTO EMPIRICO

Che cosa è lo scetticismo

 

 

 

 

 

 

 

 

Una delle definizioni più efficaci dello scetticismo è stata formulata da Sesto Empirico che gli storici della filosofia collocano nel "terzo periodo dello scetticismo"; vissuto tra il II  e il III sec. d.C. è uno dei maggiori esponenti della scuola scettica. Venne soprannominato Empirico per il fatto che aderì alla scuola medica empirica contrapposta a quella dogmatica il cui apparato dottrinario aveva rapporti di contiguità con lo scetticismo filosofico. Di Sesto Empirico ci sono pervenute due opere: una intitolata Schizzi pirroniani (Ipotiposi) e una divisa in due parti intitolate rispettivamente: Contro i matematici e Contro i logici.

Nicola Abbagnano ha osservato che usare il titolo  Contro i matematici è improprio in quanto il màtema è l'insegnamento in senso oggettivo, la scienza quale oggetto di insegnamento, noi oggi preferiremmo usare il termne sapere. "I matematici sono quindi i cultori delle scienze, cioè di grammatica, retorica e delle scienze del quadrivio (geometria, aritmetica, astronomia, musica).

 

Per quanto riguarda il titolo dell'opera principale di Sesto Empirico rileviamo che alcuni preferiscono usare la parola "Lineamenti" rifacendosi alla traduzione del Bissolati del 1917, altri la parola "Schizzi" facendo riferimento alla traduzione di O.Tescari del 1926.

 

Sul significato di Ipotiposi si rimanda a:

 

http://it.wiktionary.org/wiki/ipotiposi link

 

 

  DEFINIZIONE DELLO SCETTICISMO

 

Scrive Sesto Empirico nella sua opera "Schizzi pirroniani":

 

"Lo scetticismo esplica il suo valore nel contrappore i fenomeni e le percezioni intellettive in qualsivoglia maniera, per cui, in seguito all'ugual forza dei fatti e delle ragioni contrapposte, arriviamo, anzi tutto, alla sospensione del giudizio, quindi all'imperturbabilità".

 

Il filosofo e medico greco fa poi dei distinguo esplicativi che oltre a dimostrare la sua grande capacità analitica sono utili per comprendere le differenze che passano tra lo scetticismo vero e proprio che si rifaceva a Pirrone e le altre scuole che avevano elaborato un apparato dogmatico lontano dallo spirito del primo periodo dello scetticismo riconducibile alle teorie della scuola megarica e di Democrito.

 

Il termine valore va inteso nel senso semplice in rapporto al verbo valere, va inteso quindi nel senso di "esplica la sua efficacia"; i fenomeni sono i dati di senso contrapposti alle percezioni dell'intelletto ossia i dati oggettivi come si manifestano vengono contrapposti alla rappresentazione che l'intelletto si fa di essi.

 

Quel che assume rilevanza nella spiegazione fornita dallo stesso Sesto Empirico è l'espressione "in qualsivoglia maniera" con la quale intende che questa contrapposizione avviene nei più svariati modi senza che vi sia l'intento di dare una spiegazione su come si manifestano "ma prendendo queste denominazioni nel loro significato semplice e piano".

 

Attraverso questo approccio lo scettico deve pervenire alla fine alla sospensione del giudizio e alla imperturbabilità. Davanti ai fenomeni e alle percezioni intellettive che si manifestano con "egual forza" contrapponendosi gli uni alle altre, lo scettico deve avere un atteggiamento della mente di neutralità per cui non accetta nè rifiuta, sospende il giudizio per pervenire poi all'assenza di turbamenti e alla serenità di spirito.

 

 

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Principi dello scetticismo - Sesto Empirico

_____________________________________________________________________________________

 

La versione completa di  "Schizzi pirroniani" di Sesto Empirico può essere acquistata su IBS, si tratta di una riedizione dell'opera tradotta da O.Tescari già  pubblicata nel 1926 ( link).

 

 

 

Per conoscere il giudizio espresso da Sesto Empirico sullo scetticismo accademico di cui egli fu fiero oppositore si consulti il seguente testo:

 

 

Ioppolo Anna M. - La testimonianza di Sesto Empirico sull'accademia scettica  (link)
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