ARISTOTELE
Aristotele dopo avere distinto i diversi modi in cui viene distinta la sostanza, sofferma la sua attenzione sull'essenza facendo alcune precisazioni che definisce di carattere dialettico e osservando «che l'essenza di ciascuna cosa è ciò che si afferma essere di per sé». L'essenza di singolo individuo che è musico non si identifica, ad esempio, con il suo essere-musico in quanto non è che uno è musico solo per il semplice fatto di esistere. L'essenza di questo individuo -insegna Aristotele- è cio che egli è di per sé.
- Hanno essenza solo le cose che sono enunciate per mezzo di una definizione ossia quando l'enuciazione o il nome stanno a significare la cosa stessa ma solo quando l'enuciazione ha per oggetto qualcosa di primario, ossia quando la cosa viene enuciata senza che vi sia bisogno di ulteriori specificazioni.
- Il termine definzione viene utilizzato in una molteplicità di accezioni come il termine essenza.
- Essenza compende tanto la definzione che ciascuna delle categorie che qualificano la cosa, se ad esempio ci si domanda che cosa è la qualità, anche la qualità viene considerata come essenza ma non in senso assoluto ma in senso dialettico allo stesso modo in cui i filosofi parlando del non-essere dicono che il non-essere è.
- L'essenza della qualità e della quantità sono quindi delle categorie che in via secondaria qualificano la cosa ma l'essenza della cosa nella sua accezione principale è solo ciò che appartiene in senso assoluto alla sostanza.
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