John Locke, nell'ambito della cultura non solo filosofica ma anche scientifica, ha dato un forte impulso alla ricerca su come avvenga il processo di acquisizione delle conoscenze; Egli è sicuramente il primo pensatore che ha sentito l'esigenza di inquadrare la filosofia sotto un angolatura critica, la filosofia diventa con Locke un indagine sulla conoscenza, sulle sue possibilità e sui suoi limiti. Con Descartes il problema del conoscere umano, partendo dal dubbio e dall'autocoscienza, era stato risolto nell'idea chiara e distinta, un'idea dogmatica che faceva rientrare la metafisica dalla porta principale di un impianto filosofico che si prefiggeva di spiegare il problema del rapporto tra conoscenza e realtà. Se a Locke va il merito di essere stato il primo ad avere avvertito la necessità critica della filosofia, dall'altro lato la sua riflessione non riesce a sganciarsi completamente dal pensiero classico precedente che interpretava il conoscere in senso metafisico. Ed è proprio questo ondeggiare verso la criticità classica che porterà Locke alla convinzione di avere trovato una valida argomentazione per dimostrare l'esistenza di Dio nonostante egli abbia evidenziato i limiti empirici della nostra attività del conoscere.
Locke vuole spiegare il processo del conoscere ma arriva alla conclusione che non è possibile conoscere il reale. In questa sconsolata e sfiduciata verso le possibilità del sapere umano, non è possibile comprendere il significato delle cose. Il processo di conoscenza si risolve in una sorta di funzione anatomica in cui l'intelletto può al massimo cogliere attraverso i sensi un dato prescindendo dagli altri dati. La dottrina di Locke della sostanza nascosta è una teoria in cui egli concepisce la sostanza del reale come un ente che rimane celato dietro a delle proprietà finisce col tradire i propositi proclamati, non solo non viene stabilito il contatto fra conoscere e realtà ma lo stesso reale diventa inconoscibile. Solo Dio conosce l'essenza delle cose e l'uomo deve essere cosciente del fatto che le facoltà cognitive gli sono state date da Dio solo per potersi muovere con saggezza nella vita.