Un uomo che nascesse privo dei suoi cinque sensi sarebbe privo di qualsiasi idea, se potesse vivere - François-Marie Arouet de Voltaire.
François-Marie Arouet de Voltaire rappresenta tutti i caratteri dell'illuminismo francese, spirito versatile e curioso, incline alla polemica, scrisse molto e si interessò dei più svariati argomenti. Nel suo Dizionario filosofico, dove offre un quadro della cultura del suo tempo, dà una spiegazione sul modo in cui nasce la conoscenza. Egli sostiene che gli uomini hanno cinque sensi e sono questi cinque organi di senso che ci permettono di diventare reattivi quando entriamo in contatto con un oggetto. Voltaire per spiegare come questo meccanismo sostiene convintamente che "i sensi sono le porte dell'intelletto" e fa un ragionamento che parte da Locke non prima di mostrare il proprio dissenso alla teoria delle idee innate di Descartes, nei cui confronti osserva:
"Descartes, nei suoi romanzi, pretese che noi possedessimo idee metafisiche prima ancora di conoscere le mammelle della nostra nutrice; una facoltà di teologia prescrisse questa tesi, non perché fosse un errore, ma perché era una novità; in seguito, adottò quest'errore per il fatto che era stato demolito da Locke, filosofo inglese, e bisognava pure che un inglese avesse torto".
Voltaire sulla genesi delle idee non ha dubbi, è impossibile avere idee senza i cinque sensi, un uomo che dovesse nascere senza sarebbe privo di idee e a tal proposito afferma:
"Un uomo che nascesse privo dei suoi cinque sensi sarebbe privo di qualsiasi idea, se potesse vivere. Le nozioni metafisiche ci arrivano solo dai sensi: come potremmo misurare un cerchio o un triangolo, se non avessimo mai visto e toccato cerchi e triangoli? Come farsi un'idea imperfetta dell'infinito, se non allontanando ogni limite? E come togliere dei limiti, senza averne mai visti o sentiti? La sensazione avvolge tutte le nostre facoltà, disse un gran filosofo.
Voltaire non abbraccia totalmente la posizione sensista ma afferma che la facoltà del pensare è opera dell'Essere degli esseri (Dio). Le idee dell'uomo nascono quindi grazie ai cinque sensi ma continuano ad esistere anche dopo la sua morte, sul perché questo avvenga però Voltaire non sa dare una risposta al punto da fare appello a chi più bravo di lui sia in grado di spiegarne le ragioni:
"Se voi non pensate più, appena vi han tagliato la testa, come mai il vostro cuore continua a pulsare, se vi viene strappato via? Voi - dite - sentite, perché tutti i nervi hanno la loro origine nel cervello; eppure, se vi hanno trapanato il cranio e bruciato il cervello, non sentite più niente. Chi conosce le ragioni di tutto ciò è bravo davvero".
Stimolo alla riflessione
A partire da Locke si diffondono numerose teorie sull'origine della conoscenza, un argomento sul quale ancora oggi si indaga grazie all'apporto di numerose discipline tra cui le neuroscienze il cui approccio di tipo biologico non può di certo esaurire del tutto la spiegazione di come si formi la conoscenza. L'attuale approccio multidisciplinare tuttavia offre il vantaggio di essere "aperto" coinvolgendo le scienze comportamentali che si occupano, tra le altre cose delle interazioni con l'ambiente. Un importante contributo, poi, viene dalle discipline demo/etno/antropologiche grazie alle quali viene affrontato la questione complessa dell'origine della cultura, dei valori e in senso lato delle idee. Come si forma la conoscenza e potremmo dire come si forma la cultura, è un argomento che venne affrontato con un approccio scientifico dall'antropologo polacco Bronislaw Malinowki per il quale la cultura è un fenomeno complesso che comprende tutto ciò che gli uomini fanno. La cultura è per Malinowski un sistema di funzioni che spiega i comportamenti, le abitudini e i valori. Grazie al metodo funzionalistico oggi possiamo descrivere con più precisione molti fenomeni culturali e la loro relazione con l'ambiente. |
Per una consultazione integrale del Dizionario filosofico di Voltaire si rimanda a: