Fonte immagine: http://www.flickr.com/photos/14116506@N00/7745518886 (album di woordenaar)
Gabriel Garcia Marquez, scrittore e giornalista è, senza dubbio, il maggior esponente della letteratura ispano-americana e uno dei più importanti romanzieri del Novecento.
Per quanto possa apparire politicizzato, avendo appoggiato la rivoluzione castrista, in realtà Garcia Marquez segue il destino di molti intellettuali sud americani che pur non essendo marxisti non hanno potuto fare a meno di schierarsi con la parte più sensibile ai problemi politici e sociali.
Nel 1982 ha ottenuto il premio Nobel per la letteratura e possiamo dire che la sua scrittura è stata la sua vita costituendo un tutt'uno inscindibile dove la finzione letteraria costituisce solo un mezzo, un appiglio per parlare della realtà che spesso è la realtà da lui vissuta in prima persona.
Molte delle informazioni su Garcia Marquez le troviamo nella sua autobiografia dove racconta che all'età di 23 anni decise di abbandonare la facoltà di giurisprudenza per dedicarsi all'attività di scrittore e in particolare alla letteratura e così ricorda questo momento cruciale quando ebbe l'approvazione indiretta della madre:
"Nè mia mamma nè io, avremmo potuto supporre che quella candida passeggiata di soli due giorni sarebbe stata così determinante per me....Adesso con più di settant'anni ben misurati, so che fu la decisione più importante che dovetti prendere in tutta la mia carriera di scrittore. E cioè, in tutta la mia vita."
Scrittore per vocazione quindi e romanziere di successo che inizia nel 1955 con il romanzo "Foglie morte" ma la consacrazione con il grande pubblico è avvenuta solo con il suo capolavoro letterario "Cent'anni di solitudine".
Per parlare del libro c'è una sezione a parte, quello che è importante rilevare in questo spazio è cio che riguarda lo stile narrativo di Garcia Marquez che ha una caratteristica sui generis, motivo forse del favore riscontrato da parte dei lettori, quella di unire al tono realistico quello fantastico-visionario.
Spesso nello stesso testo troviamo motivi di straordinario realismo descrittivo dove vengono narrate vicende drammatiche unite a racconti che hanno una dimensione fantastica e talvolta surreale.
Un'altra tecnica molto usata da Marquez è quella del ricorso alla metafora. i suoi romanzi sono ricchi di paragoni che spesso deformano i personaggi e la realtà, creando una sorta di commistione tra modo umano, animale e vegetale.
È molto importante, poi, la tecnica impiegata da Garcia Marquez per quanto concerne la narrazione dei fatti in ordine alla dimensione temporale.
Si parla a questo proposito del cosiddetto "tempo curvo" dove i fatti si snodano in maniera lineare e secondo una successione cronologica dove al prima si succede il dopo, ma a questo normale successione si intrecciano i continui riferimenti al prima e al dopo, riferimenti che proiettano il lettore in una dimensione temporale dove lo spostamento è continuo: il presente diventa passato quando lo si guarda dalla prospettiva del futuro; passato, presente e futuro, diventano quindi un unicum che danno al lettore la sensazione di trovarsi in un mondo a più dimensioni dove sogno e realtà si mischiano continuamente: l'effetto per chi legge dal punto di vista temporale è simile a quello che si prova guardando un film!
Senza dubbio Gabriel Garcia Marquez deve la sua fortuna letteraria a " Cent'anni di solitudine", ma anche i cosiddetti romanzi minori ( rispetto al suo capolavoro letterario) sono di grande spessore, in particolare segnalo "Cronaca di una morte annunciata" e "L'amore ai tempi del colera" che non solo hanno avuto un grande successo letterario, ma hanno anche avuto la loro trasposizione cinematografica che ha consentito al grande pubblico di conoscere un altro Garcia Marquez, altrettanto efficace e di straordinario impatto emotivo.
| Un romanziere che sa fondere realismo e toni fantastici, mitici e talvolta grotteschi |