Il partigiano Johnny è l'opera più importante e controversa del ciclo fenogliano dove protagonisti sono sempre degli eroi che vivono con passione la loro esistenza determinata e condizionata dagli eventi storici che fanno da sfondo ad ogni singola storia.
La capacità di Fenoglio è stata quella di raccontare personaggi a volte indecifrabili ma veri, uomini che vissero il loro individualismo come scelta esistenziale portandola alle estreme conseguenze.
La datazione de "Il partigiano Johnny" costituisce ancora oggi una questione irrisolta, secondo alcuni studiosi il romanzo sarebbe stato scritto nella seconda metà degli anni '40, secondo altri invece il romanzo sarebbe stato redatto nel biennio '56/'58. Per il lettore è una questione di poca importanza, ma per chi si occupa dello studio dell'intera opera fenogliana la questione assume una notevole rilevanza in quanto la prima redazione de "In partigiano Johnny" venne scritta in lingua inglese e da quella prima stesura venne poi estratto il materiale che andrà a costituire altri due grandi romanzi del ciclo fenogliano." Primavera di bellezza" e "Una questione privata". I termini della controversia sono quindi noti, ma a tutt'oggi non sono stati sciolti i dubbi legati alla questione della datazione.
IL LINGUAGGIO UTILIZZATO DA FENOGLIO
La maestria e la fervida inventiva nel saper creare "parole nuove" caratterizzano tutta l'opera, sin dalla parta iniziale del romanzo, il lettore si imbatterà nei famosi neologismi fenogliani che conferiscono vivacità all'intero romanzo.
Esaminiamo alcuni periodi:
- "Come i fascisti continuavano ad inapparire", il termine "inapparire" viene usato al posto di "non apparire".
- "spinta su dalla vaporosa pianura dalla mano aselettiva", il secondo neologismo è presente nello stesso periodo, l'autore usa la parola "aselettiva" nel senso di "che non faceva una scelta"
e ancora:
- asimpaminico nel senso di "non eccitato", il termine è formato da alfa privativa e dall'aggettivo "simpaminico" anche'esso un neologismo e derivante da simpamina, un derivato delle anfetamine che ha proprietà farmaceutiche eccitanti.
- sinalcolico senza alcool ossia astemio, il termine è un composto di sine (parola latina che significa "senza" e alcolico).
Oltre all'utilizzo di numerosi neologismi, l'autore usa gli aggettivi in sequenza per spiegare e rafforzare un concetto, ecco un esempio:
"......un puritano di inibizioni lucide e folli, atabagico, sinalcolico, asimpaminico".
Altra caratteristica del linguaggio fenogliano è il ricorso ai termini dialettali e all'uso frequente di parole ed espressioni inglesi, come ad esempio:
- "trampling" nel senso che procedeva camminando con difficoltà;
- "went out again" che potremmo tradurre con l'espressione "che scomparvero nuovamente";
- "raided" preferito alla parola italiana "attaccavano";
- "hissing" per "fischio".
COMMENTO AL LIBRO
Del linguaggio usato ne "Il partigiano Johnny" colpisce il ricorso frequente alla descrizione impressionistica che fa dell'autore un impareggiabile narratore, Fenoglio sa raccontare i fatti conferendogli movimento e azione, immortalando ogni scena in una fotografia che fissa nel tempo le sequenze del racconto per cui il lettore è come se si trovasse a dover scorrere una pellicola che fotogramma dopo fotogramma lo fa partecipare agli eventi. Niente rimane sospeso a mezz'aria come ad esempio nella descrizione della battaglia in cui il partigiano Jonnhy partecipa alla sua prima battaglia (l'episodio è contenuto nel capitolo IX dell'opera).
Possiamo definire l'episodio descritto un racconto della memoria crudo e tragico in cui Johnny dopo essere sfuggito alle retate dei militi della Repubblica Sociale decide di unirsi alle squadre "rosse" e darsi alla macchia.
Quello di Johnny appare un destino fiero e tragico, lo stesso che ha accomunato tutti quegli uomini che decisero deliberatamente e per libera scelta di vivere quell'esperienza. Emerge dal racconto un impegno verso la propria vita che da individuale si fa collettiva, a tratti Jonnhy appare come un inguaribile visionario che porta dentro di sé le passione della sua scelta esistenziale; nel suo comportamento si ritrova non solo la complessità degli ideali vissuti con coerenza ma anche l'amicizia, l'amore.
E' questo il punto che più ha creato polemiche della visione fenogliana della guerra partigiana, fino a che punto, infatti, le scelte di Johnny sono scelte che derivano da una fede politica o semplicemente da una scelta esistenziale? Il rifiuto di Johnny al fascismo non è sicuramente il risultato di una scelta ideologica nel senso di una conversione politica, l'ideologia occupa uno spazio limitato ed è comunque sempre molto approssimativa, potremo definirla "intuitiva" ma amore e morte non erano forse gli elementi costituivi di quell'epoca che rappresentò un momento cruciale per tutta la storia europea?
Il vero protagonista del romanzo è la figura di Johnny ma sullo sfondo c'è la guerra di Resistenza che viene descritta per quello che fu veramente, un evento tragico che fagocitò tutto a partite dalle amicizie e dalle famiglie che spesso si trovarono divise su fronti contrapposti.
Se l'opera di Fenoglio ha suscitato dibattiti infiniti questo è dovuto al fatto che la sua visione della Resistenza andava al di là dei miti ideologici del tempo, ma lo scrittore di Alba, più di ogni altro ha saputo descrivere con rara efficacia narrativa, una storia forte e violenta che forse non spiega ma racconta l'assurdo in cui si trovarono immersi molti giovani che vissero quei giorni.
Einaudi, 1994 - con un saggio di Dante Isella
Einaudi Tascabili, pp. 527
Euro 10,00