UN LIBRO POSTUMO
Dopo la morte di Italo Calvino avvenuta nel 1986 sono stati pubblicati numerosi libri postumi, a quanto pare Calvino è un autore evergreen soprattutto per quanto concerne i diritti di autore, le sue opere sono come il pozzo di San Patrizio, continuano a dare una rendita permenanente che sembra non avere mai fine; sorge quindi spontanea la domanda se gli inediti sono tali perchè l'autore non ha fatto in tempo a pubblicarli o perchè non ha voluto darli alle stampe. Si tratta quindi di distinguere il valore letterario delle singole opere e dei criteri che hanno indotto Calvino ad accantonarli in un cassetto, una questione non da poco anche sul piano filologico che non è stata ancora affrontata e che difficilmente sarà approfondita fino a quando le sue opere saranno una fonte di guadagno "sicura" per gli editori.
"Prima che tu dica "Pronto" è una raccolta di scritti che copre un arco di tempo di circa unquarantennio, in realtà è difficile sapere quale criterio sia stato seguito in questa raccolta nè viene spiegato, crediamo infatti che questa sia una grave lacuna dal punto di vista della storia del testo, una parte mancante a cui probabilmente i curatori avrebbero dovuto pensare, infatti a differenza di un romanzo o di un saggio che comunque hanno di per sè una loro forma già compiuta, nel caso di scritti spesso estemporanei raccolti quà e là in giornali e riviste, sarebbe stato doveroso indicare le ragioni di questa scelta che avrebbe anche permesso di capire quali sono state le fonti della straordinaria vena creativa di Italo Calvino che ha spaziato in più campi passando dal surrealismo al racconto fantastico passando addirittura alla speculazione di tipo scientifico.
Senza dubbio la raccolta è interessante perchè si trovano degli inediti di un Calvino giovanissimo che esprime il suo disagio nei confronti del clima che si viveva nell'Italia fascista, così come sono interessanti ( ma non di grande valore letterario) alcuni scritti resistenziali composti nel primo dopoguerra, curiosi sono poi gli articoli scritti da Calvino per l'Unità, si tratta di scritti di chiara impronta ideologica in cui viene condannata la politica nazionalista della Germania conseguente alla sconfitta militare e il militarismo, una condanna che però non comprende tutto il militarismo se si considera il fatto che l'Unione Sovietica, proprio nel dopoguerra intraprese una corsa agli armamenti senza precedenti in competizione con gli Stati Uniti d'America.
Sicuramente in questa raccolta c'è molto Calvino ma siamo lontani da un capolavoro di opere come "Le città invisibili" o come "Il castello dei destini incrociati".
La divisione tra i due periodi della produzione letteraria di Calvino quello che va dal 1943 al 1958 e quello che va dal 1968 al 1984 sembra un pò arbitraria anche perchè manca un decennio in cui Calvino fu molto attivo dal punto di vista letterario scrivendo opere come "Marcovaldo ovvero le stagioni in città", "La giornata di uno scrutatore", "La speculazione edilizia" etc.. (solo per citarne alcune).
Seppur artificiosa questa divisione tra i due periodi, la prendiamo per buona, scegliendo comunque gli scritti della seconda parte dove al centro dei racconti troviamo tutto quel mondo dell'immaginario che caraterizza la produzione delle opere maggiori di Calvino, alcune tematiche sono poi sempre valide come quelle del rapporto individuale/generale o le riflessioni sul mondo dei primi computer, pregevoli gli scritti quali "La glaciazione", "Il richiamo dell'acqua" e Prima che tu dica "Pronto".
Calvino dimostra ancora una volta una staordinaria abilità nel comporre negli scritti brevi e una singolare invnetiva, in questo è stato il migliore; tra tutti i racconti ne spicca uno intitolato intitolato "La pecora nera" di cui si consiglia la lettura integrale.
........il libro di oltre trecento pagine si legge tutto d'un fiato, merita........