La Scolastica può essere definita, sotto il profilo della storia delle idee, come l'espressione del Medioevo che fu un'epoca essenzialmente dominata dalla teologia. Distinguere i due ambiti, quello filosofico da quello teologico, è impossibile durante il periodo medioevale in quanto tutti i filosofi erano teologi e viceversa, possiamo quindi dire che con la Scolastica avviene un'interferenza della fede con ragione analoga a quella che si verificò tra Impero e Papato. L'uomo del Medioevo era un uomo intriso di cristianità e il complesso di pensatori che vissero in quel periodo, va considerato come l'espressione più autentica di un modo di sentire comune dove la ragione non era altro che l'ancilla fidei e il cui compito doveva essere quello di sorreggere e di aiutare l'umanità a credere nella sola sola religione rivelatrice della Verità: il Cristianesimo.
Per un uomo che vive i valori della modernità, è inconcepibile comprendere fino in fondo la simbiosi tra fede e ragione che caratterizzò tutto il Medioevo, tuttavia vi è da precisare che la Scolastica può essere compresa solo se si tiene a mente il rapporto profondo tra fede e ragione. Pensare che la filosofia fosse una scienza secondaria e subordinata alla teologia è un errore, in quanto tutti i pensatori dell'epoca, al di là delle singole specificità delle loro riflessioni, consideravano la filosofia come la sola scienza che fosse in grado di aiutare con i propri metodi il dogma cristiano. Se è impossibile tracciare il confine tra teologia e filosofia, è altrettanto difficile stabilire una netta separazione tra filosofia e letteratura così come accadde nel campo artistico dove l'influenza della religione cristiana fu tale che è molto difficile trovare in quel periodo opere che non raffigurino personaggi ed episodi riconducibili ai principali contenuti del Cristianesimo. Per comprendere il clima che si viveva nel Medioevo, possiamo, ad esempio, prendere in considerazione Brunetto Latini, celebre per essere stato il maestro di Dante, che dedicò nell'opera “Tresor” un'ampia riflessione sui compiti della filosofia che definì come «vera ricerca delle cose naturali, di quelle divine e di quelle umane, per quanto all'uomo è possibile intendere » (1). I filosofi sono per Brunetto Latini tutti coloro che ricercano la verità sulle cose della natura, sulle cose umane e sulla divinità. La ragione fu un dono di Dio che permise agli uomini di uscire dal loro stato bestiale consentendogli di conoscere la verità delle cose. La scienza che ci insegna a conoscere la natura di tutte le cose celesti e divine è la teorica, nel cui corpo si sono generate tre scienze: la teologia, la fisica e la matematica. La teologia è la scienza più alta perchè ci mostra «le nature delle cose che non hanno per niente corpo e non si trovano fra le cose corporali, in maniera tale che grazie ad essa noi conosciamo Dio onnipotente; grazie ad essa crediamo nella santa Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in una sola sostanza, non certo in una sola persona; grazie ad essa possediamo la fede cattolica e la legge della santa Chiesa, ed essa c'insegna in breve tutto ciò che pertiene alla divinità » (2).
Se da una parte vi fu un comune sentire in tutti i pensatori della Scolastica, dall'altra parte non mancarono le contrapposizioni aspre e le dispute più accese su questioni di carattere teologico. Dal punto di vista didattico la Scolastica può essere suddivisa in tre periodi:
Il primo periodo che possiamo definire prescolastico, va dal VI al XII sec. Si tratta di un periodo preparatorio durante il quale le principali questioni che vengono poste sono strettamente legate al pensiero di S.Agostino.In questo periodo si manifestano le prime polemiche contro la dialettica il cui avversario più combattivo è S. Pier Damiani.
Il secolo XIII è il periodo in cui la Scolastica raggiunge il suo punto più alto con Tommaso d'Aquino che opera una sintesi filosofica tenendo conto sia di Platone che di Aristotele.
Il terzo periodo (sec. XIV) è quello della tarda Scolastica, periodo in cui vengono messe in discussione tutte le sintesi del periodo precedente ad opera di Guglielmo d'Ockam che recide il rapporto tra le cose metafisiche e le cose naturali. Guglielmo d'Ockam opera una vera e propria svolta nella filosofia, privilegiando l'indagine logica e naturalistica mette definitivamente da parte le complesse questioni metafisiche che avevano contraddistinto il periodo precedente.
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1 Brunetto Latini, Tresor a cura di Pietro G.Beltrami, Paolo Squillacioti, Plinio Torri e Sergio Vatteroni, 2007 Giulio Einaudi editore s.p.a., Torino p.7.
2 Ibidem, p.9.